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Lumezzane
di MAURO TONINELLI 05 feb 2025 10:01

I ragazzi di don Claudio Burgio

Comunità Kayros e carcere Beccaria sono i luoghi, ma ciò che conta sono le persone che li abitano. Parte da queste considerazioni l’approccio alla storia e all’umano di don Claudio Burgio, cappellano del carcere Beccaria e fondatore della fondazione kayros. “Una cosa è il kronos, quello che scorre e un’altra il momento opportuno. Entrando nel carcere Beccaria – racconta don Claudio –, mi sono accorto che i ragazzi vivevano il kronos, lo scorrere del tempo: segnavano sulle pareti della cella i giorni che mancavano alla loro uscita dal carcere. L’esperienza, anche del carcere, era vissuta in modo inutile e dannosa, senza dare valore al tempo ma lo subivano”. Questa vita, nell’attesa che qualcosa accadesse, tanto dentro quanto fuori dal carcere, ha spinto don Claudio a offrire ai giovani l’idea di Kayros “che significa che tu vivi il tuo tempo e dai un senso a quel tempo. È la concezione cristiana. L’idea è dire ai ragazzi che nella comunità il tuo tempo non viene sprecato”. Con queste parole, il sacerdote è intervenuto, a Lumezzane davanti a una sala gremita di genitori ed educatori, in un incontro pubblico in cui si chiacchierava del libro “Non esistono ragazzi cattivi”.

L’educazione è responsabilità del mondo adulto che ha i suoi limiti nell’offrire un mondo con denunce e ricerca dei colpevoli: “Oggi ho una visione diversa rispetto ad alcune parole che ho messo 10 anni fa. Oggi intitolerei il libro ‘Non esistono genitori cattivi’, perché uno mette al mondo un figlio e poi ci prova perché diventare padre e madre è un cammino. Non tutti al Beccaria hanno famiglie assenti o negative. Si diventa padri e madri. Essere adulti non vuol dire avere tutte le risposte, ma tornare a farsi domande, lasciandosi provocare, guardando la vita e comunicando nella verità. Non sempre noi adulti siamo convinti delle cose che diciamo in modo da viverle nelle scelte che facciamo. Invece vivere i valori da adulto è ciò che ha fatto il nonno del ragazzo di 17 anni che nel milanese, nei mesi scorsi, ha ucciso i genitori e il fratello; non lo ha abbandonato, pieno di tristezza, amarezza e domande”. Servono adulti portatori di senso, che aiutano il Kayros. 

MAURO TONINELLI 05 feb 2025 10:01