lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Serle
di GIOVANNI DE MARCO 29 ott 2019 09:22

Pericolo Internet

Ascolta

Venerdì 15 novembre, nella sala cinema San Domenico Savio a Serle, si terrà la campagna di lotta al cyberbullismo. A partecipare saranno Ambrogio Cassiani, sostituto procuratore della Repubblica di Brescia e Cesare Marini, consulente informatico della procura di Brescia.

“I pericoli di internet nella società di oggi” è il titolo della campagna di lotta al cyberbullismo ed alle minacce nascoste dei social promosso dalle amministrazioni comunali Serle, Nuvolento e Nuvolera.

Venerdì 15 novembre, presso la sala cinema san Domenico Savio di Via Roma a Serle, appuntamento con gli interventi di Ambrogio Cassiani, sostituto procuratore della Repubblica di Brescia, e Cesare Marini, consulente informatico della Procura di Brescia. Principalmente rivolto a genitori ed adulti, la serata vuole approfondire come il legame tra comunicazione interattiva ed educazione possano entrare in conflitto. Ciò non significa che i nuovi mezzi social siano nemici dei processi educativi e di costruzione di relazioni con l’altro, ma occorre imparare ad utilizzarli bene con spirito di osservazione e intelligenza.

Fenomeno in costante aumento, in grado di portare conseguenze anche gravi per chi lo subisce, il cyberbullismo è l’attacco ripetuto e sistematico mediante la rete di soggetti fragili ed indifesi. Vivendo in una società in cui le nuove generazioni sono fortemente dipendenti dalle tecnologie e dalla rete, spesso si ritrovano di fronte a distinguere ciò che reale da ciò che è virtuale: quanto accade online non è reale; ma ciò che è virtuale spesso influenza e condiziona negativamente la vita reale dei giovani. Come il fenomeno si manifesta in ambito scolastico e consiste in azioni intimidatorie esercitate da un singolo o da un gruppo ai danni di una vittima causando isolamento, con l’online l’intimidazione avviene tramite telefono, sms, mail, chat o social network, causando depressione, attacchi di panico o atti estremi come il suicidio.

 

GIOVANNI DE MARCO 29 ott 2019 09:22