lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di LUIGI ZAMELI 02 mar 2018 08:36

900 maturi al punto giusto

Sabato 3 marzo ritorna l’iniziativa promossa per i maturandi dalla Fondazione Comunità e Scuola e dalla Diocesi

900 maturandi, 50 testimoni e 50 animatori. Sono questi i numeri di “Maturi al punto giusto”, l’iniziativa giunta alla quarta edizione in programma sabato 3 marzo al Gran Teatro Morato dalle 8.30 alle 12.30. Promossa da Fondazione Comunità e Scuola e dalla Diocesi di Brescia, è in collaborazione con l’ufficio Scolastico Territoriale Di Brescia e ha il patrocinio del Consiglio della Regione Lombardia, del Comune di Brescia e della Provincia di Brescia. Tra gli altri, ha il patrocinio anche dell’Università degli Studi di Brescia e dell’Università Cattolica e di alcune associazioni del mondo del lavoro (Aib, Apindustria e Confartigianato). Partecipano i maturandi nell’anno scolastico 2017/2018 delle scuole pubbliche (statali e paritarie) secondarie di secondo grado di Brescia (sia della città che della provincia). La maturità (esame di stato conclusivo) a Brescia coinvolge ogni anno circa 7-8000 giovani, fra scuola statale e paritaria. Interessa quindi altrettante famiglie e migliaia di studenti. “È evidente, dunque, che questo ‘tempo’ incrocia i ‘tempi’ di molte realtà e di molte persone; ma in primis, ovviamente, la realtà dei maturandi. La maturità – spiega Igor Penna. direttore della Fondazione Comunità e Scuola – è uno snodo focale sul quale fanno perno non solo l’insieme degli apprendimenti scolastici acquisiti, ma anche l’insieme di tutto ciò che ha formato quella precisa persona con una sua storia, ormai aperta a desideri, speranze e attese. Questi maturandi non sono solo ‘studenti’, ma sono ragazzi e cittadini che vivono (come è ovvio che sia) dimensioni diverse e complementari rispetto anche al mondo scuola: sono attivi in gruppi, associazioni, oratori, società sportive, vivono amicizie, hanno anche la testa altrove e si guardano in giro, magari un po’ preoccupati del futuro. I portatori di interessi del tempo della maturità, dunque, sono tutti gli studenti, gli insegnanti, i genitori, l’università e gli universitari, il mondo del lavoro, l’associazionismo, le istituzioni, il volontariato”.

Dopo la maturità. In questi mesi molti maturandi diventano maggiorenni (e, quindi, possono votare, prendere la patente, attivare una carta di credito…) e tutti devono decidere se entrare nel mondo del lavoro o se continuare lo studio, iscrivendosi all’Università. “Anche perché – prosegue Penna – nessuno di loro vuole andare ad accrescere le file dei Neet (Not in education, employment or training), che in Italia sono, drammaticamente, in percentuale fra le più elevate in Europa. Di fronte a tutto ciò, le istituzioni bresciane devono essere vicine a questi giovani e attente alla loro crescita. La nostra sollecitudine verso di loro e il desiderio che essi crescano armonicamente in tutte le dimensioni (umana, spirituale e culturale) ci rendono oggi ancora più attenti alla Maturità, che è fase di passaggio, di scelte, di riflessione sulle domande fondamentali della vita”.

L’obiettivo della giornata. “Maturi al punto giusto” è un evento che vuole che siano visibili i maturandi, in dialogo con le istituzioni: a loro il mondo degli adulti dovrebbe offrire fiducia e speranza, proponendo ideali alti e una visione di vita piena e buona. I maturandi hanno l’occasione di interagire con i testimoni privilegiati (sindaci, docenti universitari, volontari, imprenditori e altre personalità significative): intorno a circa 40 tavoli i ragazzi siederanno con animatori e testimoni per focus group attorno ai quattro nuclei tematici: sapere, servire, lavorare, partecipare. L’interazione avrà durata di circa 25 minuti, così che, dopo una breve pausa, si possa passare ad un altro tavolo per riprendere il confronto su un altro tema. Nella mattinata ogni studente potrà dialogare con quattro testimoni diversi. Infine, dal palco o tramite brevi video interviste alcune istituzioni lanceranno il proprio messaggio di augurio per l’affascinante viaggio che i maturandi intraprenderanno. Perché la maturità è un evento non tanto perché finisce qualcosa, ma perché dentro c’è una storia e c’è un “futuro”.

LUIGI ZAMELI 02 mar 2018 08:36