Affido al Signore il mio nuovo servizio
Le prime parole del nuovo Vicario generale mons. Gaetano Fontana dopo la nomina annunciata ieri in Episcopio dal vescovo Tremolada
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Mons. Gaetano Fontana, 61 anni, dal 2010 abate di Montichiari, è il nuovo vicario generale e apre idealmente la “squadra” degli altri sette viari episcopali annunciati ieri dal vescovo Tremolada. Originario della parrocchia di Verolanuova, è nato l’1 marzo del 1957. È stato ordinato sacerdote nel 1988. La sua prima destinazione sacerdotale è stata Pisogne, dove è rimasto come curato dal 1988 al 1997. È stato poi a Chiari, sempre come curato, dal 1997 al 2002, anno in cui è stato nominato parroco di Cologne. All’ombra del Monte Orfano è rimasto sino al 2010, quando è stato nominato parroco di Montichiari; dal 2012 ha assunto anche la guida della parrocchia di Vighizzolo. Dal 2017 è parroco anche di Novagli e assistente ecclesiastico dell’Associazione Laicale Piccole Apostole.
Con le sue prime parole da vicario generale, cercando di tenere a bada l’emozione, mons. Gaetano Fontanaha voluto ringraziare il vescovo Tremolada per l’apertura di credito nei suoi confronti, e il suo “predecessore” mons. Gianfranco Mascher per un dono significativo fattogli poco prima: una piccola icona da viaggio del 1865 che ha accompagnato la vita di tanti sacerdoti. Mons Mascher, che la ricevette in occasione della sua nomina a vicario generale, gliene ha fatto dono, quasi a suggellare un passaggio di consegne “nella fede” nell’importante servizio per la Chiesa bresciana.
A margine del momento dell’ufficialità della nomina, il nuovo vicario generale non nasconde più la sua emozione. “Sto vivendo un duplice sentimento – è la risposta di mons. Fontana – . Da una parte, infatti, sento la grande gioia che deriva da questa possibilità di mettermi a servizio della Chiesa bresciana, insieme alla gratitudine per la fiducia che il vescovo Tremolada ha riposto nella mia persona. C’è anche, però, un senso di inadeguatezza a cui cercherò di rispondere con un sì forte dell’affidamento nel Signore che mi chiama a questo nuovo servizio”.
Anche il nuovo vicario generale, come gli altri vicari nominati dal Vescovo, arriva a questa nuova responsabilità dopo avere servito la Chiesa bresciana in parrocchia, prima come curato e poi come parroco. Quella del Vescovo, dunque, è stata una scelta precisa… “Beh – risponde il nuovo vicario generale che per qualche mese dovrà dividersi con la guida della parrocchia di Montichiari – la storia di ogni sacerdote è frutto del suo vissuto, che nel mio caso è rappresentato da 30 anni di servizio alle parrocchie. Le esperienze vissute a Pisogne, Chiari, Cologne e Montichiari (le comunità in cui mons. Fontana è stato curato e parroco, ndr) mi hanno formato e mi hanno consentito di vivere appieno la bellezza dell’essere sacerdote. In questo servizio, così come i confratelli nominati vicari, sono cresciuto nella fede come uomo e come prete e questo rappresenta un prerequisito importante per rispondere sì a ogni nuova chiamata”.
Annunciando i nuovi vicari episcopali, il vescovo Tremolada ha ricordato che queste nomine si collocano nella prospettiva della sinodalità. È una indicazione che ha reso meno gravoso rispondere “sì” a questa chiamata?
“Assolutamente sì, perché avere piena coscienza di cosa significhi vivere la sinodalità aiuta a stare lontano dal rischio di sentirsi delle monadi o persone che sono in grado di fare tutto da sole. È uno stimolo costante a sperimentare la bellezza del compartecipare alla stessa realtà di Chiesa, e a servirla per il suo bene, così come il vescovo Tremolada, sin dal giorno della sua nomina a vescovo di Brescia non ha mai mancato occasione di ricordare”.
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