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Brescia
di ROBERTO FERRANTI 29 gen 2021 08:30

Aprire lo sguardo sul mondo

È tradizione che ogni due anni i sacerdoti fidei donum della nostra diocesi si ritrovino con il Vescovo per un momento di fraternità e condivisione per un momento che rende reale la cooperazione tra chiese arricchendo il nostro cammino ecclesiale con quello delle diocesi in cui operiamo. È tradizione che il Vescovo compia delle visite ai nostri missionari e in questo gennaio 2021 avevamo in calendario un viaggio in Mozambico e Tanzania. Ma le nostre tradizioni si sono dovute coniugare con il tempo che stiamo vivendo e, per prudenza e impossibilità, le nostre agende sono state travolte.

Dopo aver ricordato il 60° anniversario dell’invio dei nostri primi fidei-donum, non potevamo rinunciare a dar voce alla passione missionaria che continua a caratterizzare la nostra diocesi; il Vescovo ha così sfruttato i giorni dell’ipotetico viaggio in Africa per dedicare tempo all’ascolto e alla condivisione con i nostri missionari. Il pomeriggio del 25, 26 e 27 gennaio, abbiamo vissuto il tradizionale incontro in forma online con la piattaforma Zoom, vincendo un po’ di timori, ma lasciando vincere la voglia di poterci parlare. All’incontro hanno partecipato il vescovo Pierantonio, il Vicario per il Clero che collabora nella responsabilità dei sacerdoti in missione, tutto il gruppo di lavoro dell’Area per la Mondialità per dare alla missione il respiro del mondo che anche noi viviamo qui a Brescia, e nell’ultimo giorno anche gli ex direttori dell’Ufficio per le Missioni e un rappresentante degli Istituti Missionari a Brescia. L’obiettivo di queste giornate era pensare alla storia ma per guardare avanti, per continuare a scriverla, per ricordare quello che Papa Francesco ama dire spesso: che nessuno può farcela da solo! Anche la nostra diocesi non può pensare di rispondere sempre e solo ai propri bisogni, deve saper tenere aperta la porta sul mondo e deve sapersi muovere. Nella prima giornata, dopo i saluti e i sorrisi che spaziavano dall’estremo Ecuador fino al punto più basso del Mozambico, abbiamo ripercorso le tappe della nostra storia missionaria diocesana anche dalla viva voce di chi l’ha vissuta, in particolare di mons. Gigi Bonfadini e di don Lino Zani.

Tutti hanno ricordato la vivacità di una Chiesa che, dopo il Concilio, aveva il forte desiderio di poter comunicare in modo nuovo a ogni uomo. Nel secondo giorno, dedicato alla spiritualità, il vescovo Pierantonio ha offerto alcuni spunti di riflessione sulla necessità dell’annuncio del Vangelo a partire dal testo di 1 Cor 9, 16-23, un testo su cui i missionari avevano precedentemente riflettuto, e si è poi passati alla condivisione. Nella terza giornata, si è partiti dalle risposte a un questionario che l’Ufficio per le Missioni aveva elaborato; il Vescovo ne ha fatto la sintesi e ci si è confrontati su come l’esperienza missionaria può continuare a contagiare il nostro cammino diocesano. Parole forti che i nostri missionari hanno scritto, parole che devono toccare il cuore e lo spirito della nostra chiesa per far maturare ancora nuove partenze di sacerdoti ma anche di laici. È compito della nostra pastorale accompagnare le scelte vocazionali dei nostri laici: anche loro, attraverso l’Ufficio per le missioni, possono partire per esperienze lunghe di missione proprio come fidei donum.

Dai pensieri alla prassi. Ora i pensieri devono trovare spazio nella nostra prassi. Nella conclusione dell’enciclica “Fratelli Tutti”, si cita una lettera scritta dal beato Charles de Foucauld a un amico e con le sue parole conclude la sua riflessione sulla fraternità: “(…) ‘Pregate Iddio affinché io sia davvero il fratello di tutte le anime di questo paese’. Voleva essere, in definitiva, ‘il fratello universale’. Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello di tutti. Che Dio ispiri questo ideale in ognuno di noi”. Queste parole, questa preghiera e questo desiderio credo possano commentare questi 60 anni di storia missionaria che ricordiamo in questo numero della nostra rivista; 60 anni di invio di fidei donum da Brescia al mondo, 60 anni fraternità universale scritta attraverso le vite di chi ha risposto con generosità all’appello missionario. Con le parole di Papa Francesco, riascoltando questa storia di missione, mi viene da dire: che Dio continui a ispirare questo ideale in ciascuno di noi. Nonostante la profonda trasformazione che stiamo vivendo, dobbiamo avere la consapevolezza di non chiuderci in noi stessi; non possiamo essere una chiesa che pensa solo a se stessa. Abbiamo bisogno che sacerdoti e laici della nostra diocesi (insieme ai tanti religiosi e religiose che partono attraverso le congregazioni) continuino a essere fidei donum per il mondo. Non possiamo lasciar spegnere questo anelito alla fraternità universale che Papa Francesco ci ricorda. L’Ufficio per le Missioni continua ad accompagnare questa storia che nella pagine che seguono vi invito davvero a meditare. Insieme davvero, possiamo essere Fratelli Tutti!

ROBERTO FERRANTI 29 gen 2021 08:30