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Brescia
02 ago 2019 08:31

Brescia piange padre Giulio Cittadini

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Il padre della Pace, figura di riferimento della vita culturale e religiosa della diocesi, si è spento nella notte. Aveva 95 anni. I funerali, presieduti dal vescovo Pierantonio Tremolada, sono previsti per lunedì 5 agosto alle 16.00 presso la Chiesa della Pace. Padre Giulio verrà sepolto presso la Cripta della Chiesa della Pace

Brescia perde un’altra importante figura: nella notte, infatti, è morto nella notte padre Giulio Cittadini, 95 anni, partigiano, sacerdote della Pace, tra i protagonisti della Resistenza prima e della cultura bresciana, poi.

La veglia funebre con la Santa Messa, presieduta da mons. Gaetano Fontana, Vicario Generale, avrà luogo domenica 4 agosto alle  20.30 presso la Chiesa della Pace. I funerali, presieduti dal vescovo Pierantonio Tremolada, sono previsti per lunedì 5 agosto alle 16.00 presso la Chiesa della Pace. Padre Giulio verrà sepolto presso la Cripta della Chiesa della Pace.

Nato a Trento il 15 febbraio 1924 da genitori bresciani fece ritorno a Brescia deve incontratornato assai presto a Brescia, dove incontra la Congregazione dei “Padri della Pace”, presso la quale vede maturare la sua vocazione attraverso la quotidiana frequentazione con figure straordinarie dell’antifascismo bresciano, quali padre Giulio Bevilacqua, padre Carlo Manziana, padre Ottorino Marcolini. 

Nel corso del suo lungo ministero tra i giovani, si è distinto come uomo di cultura raffinata e di straordinaria rettitudine morale; è stato conosciuto ed amato da generazioni di studenti e di scout che, per tanti anni, l’hanno avuto come assistente spirituale. Con la sua severa bonarietà, la sua attenzione pastorale ai valori cristiani e civili e la sua pluridecennale dedizione alla memoria e alla diffusione del pensiero dei suoi grandi maestri.

Nel corso della sua vita padre Giulio Cittadini è stato il testimone di una straordinaria tradizione d’amore per la città dei Padri della Pace. Ordinato sacerdote il 25 giugno 1950, ha tenuto vivo, non solo all’Oratorio della pace, ma nella Chiesa e nella società bresciana, il ricordo di uomini quali Bevilacqua, Caresana, Marcolini, Manziana, Olcese, Bulferretti. Un ricordo fatto non solo di sguardo all’indietro, al passato, ma anche con la preoccupazione di leggere il presente e progettare il futuro. Padre Giulio è stato un prete che ha saputo essere profondamente filippino e nel contempo diocesano.

L’appartenenza ad una famiglia religiosa che ha le sue regole e i suoi statuti, la sua precisa identità e la sua indole spirituale e pastorale non è stato un deterrente ad essere significativo per la diocesi tutta. Tutto quanto veniva proposto dalla Pace era per tutti, per tutti i fedeli e i cittadini bresciani. Sul piano spirituale e liturgico, certamente. Ma anche sul piano culturale, un terreno dove la Pace guidata da padre Cittadini ha registrato feconde esperienze fra le quali spicca quella della Ccdc. Padre Giulio Cittadini, con la sua sensibilità ecumenica, ha portato un grande contributo alla capacità di stimolare la Chiesa bresciana ad incontrare le altre Chiese cristiane presenti nella nostra terra, nella stima reciproca, nell’amicizia sincera, nel dialogo costruttivo, nella preghiera comune.

Anche “La Voce del Popolo” ha un dovere di riconoscenza nei confronti di padre Giulio Cittadini: per più di un anno, infatti, è stato apprezzato autore del pensiero che apre la prima pagina.


02 ago 2019 08:31