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Piamborno
di SERGIO ARRIGOTTI 13 ott 2023 09:32

Circa le 4. Spazio da vivere

Domenica 15 ottobre a Piamborno alle 10.30 il vescovo Pierantonio presiederà la Messa per il Meeting dei chierichetti. In quell’occasione verrà inaugurata anche la nuova comunità vocazionale “Circa le 4” della Valle Camonica. In pratica la Diocesi sta attivando sul territorio delle case comunità per giovani dai 14 ai 18 anni in ricerca vocazionale. Ad oggi ne esistono tre: una aperta dal 2021 a Brescia nell’oratorio della Parrocchia del Beato Palazzolo, una attiva da poco ad Adro, a cui si aggiunge quella di Piamborno.Ne abbiamo parlato con Don Mattia Cavazzoni, incaricato per la pastorale vocazionale diocesana dei preadolescenti e degli adolescenti.

“Funziona così – spiega don Mattia –. L’associazione diocesana Primerear, che si prende cura della pastorale vocazionale dei ragazzi e degli adolescenti è la titolare del progetto. Attraverso l’associazione stiamo accendendo sul territorio delle comunità nelle quali i ragazzi possono fare un’esperienza nuova. I locali sono di proprietà delle parrocchie che stipulano un contratto di comodato d’uso. Queste case sono la fantasia nuova con la quale abbiamo provato a sostituire quello che era il Seminario minore chiuso nel 2021”.

In che modo operano?

L’idea è quella che durante la vita ordinaria, durante la settimana, mentre vanno a scuola (tutte le comunità sono vicine a scuole superiori e dentro l’oratorio), i ragazzi si diano del tempo per condividere un tratto insieme, per sperimentare la preghiera, l’ascolto di Dio e di sé, la fraternità, dato che chi incontri in comunità te lo trovi non te lo scegli, per poi arrivare a qualcosa che riguarda la scelta della propria vita.

Perchè “Circa le 4”?

Perché sono i quattro pilastri su cui le comunità si basano: conoscersi, ascoltare, fraternità e scelta. Al tempo stesso ci richiamiamo al capitolo primo di Giovanni, (Gv 1,39): “Erano circa le 4 del pomeriggio”. I ragazzi le hanno già ribattezzate: CLQ, circa le quattro.

I ragazzi non sono soli.

Ogni casa è accompagnata da alcuni adulti: un sacerdote e almeno una coppia di sposi che fanno da riferimento. In ogni comunità accogliamo al massimo 10 persone. Attualmente ogni casa ne ospita tra i 7 e gli 8. La cosa sta funzionando bene. Tra l’altro il numero non è fisso per sempre, un ragazzo si può inserire anche durante l’anno. Tra l’altro, i ragazzi stessi possono invitare altri amici e coetanei. La proposta viene così conosciuta. È normale ospitare amici a cena, o altri che si fermano a studiare il pomeriggio.

L’idea è di ampliare il progetto?

L’intenzione è di avere 5-6 comunità sul territorio. Le case sono solo al maschile ma ci piacerebbe aprirne una anche per le ragazze: pensare che la vocazione riguardi solo chi già immagina di diventare prete è troppo limitante: la domanda e la ricerca interessano tutti i giovani.

SERGIO ARRIGOTTI 13 ott 2023 09:32