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Brescia
di ELISA GARATTI 24 apr 2021 09:34

Dobbiamo guardare dentro la nostra vita

“Quest’anno il tema della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni – spiega don Claudio Laffranchini – è la santificazione come cammino comunitario, a due a due, come spiega l’espressione del Papa nella Gaudete ed Exsultate. La domenica del Buon Pastore diventa un momento per pensare e pregare per tutte le vocazioni, non solo quelle di “speciale consacrazione”, ma per la vocazione come chiamata alla vita, all’amore. Questa domenica deve trovarci sintonizzati a guardare dentro la nostra vita. Dobbiamo chiederci come la stiamo vivendo, come e quanto siamo d’esempio alle giovani generazioni, ai nostri figli, perché loro possano trovare delle risposte per la promessa di bene che Dio ha sulla loro vita”.

Le nostre comunità sono chiamate a pregare e a dare voce alle belle testimonianze vocazionali presenti sul territorio. A questo proposito, è stata organizzata un’iniziativa territoriale per il 1° maggio. Di che cosa si tratta?

Non ci sarà più una veglia vocazionale diocesana come siamo abituati a vivere, ma ogni parrocchia potrà organizzarsi dentro questo cammino di preghiera. A partire dalla figura di Giuseppe abbiamo intitolato la proposta “Che i sogni non dormono mai”. Come il Papa ci richiama a riflettere e a pregare, questi sogni si realizzano se abbiamo la fiducia in Dio che mette in noi questo desiderio. Allora, il cammino potrà partire dalla propria chiesa parrocchiale, in un momento comunitario, verso un santuario o un luogo particolare che permetta di radunarsi e di celebrare insieme l’eucarestia e la veglia che verrà proposta dall’Ufficio per le vocazioni. Vivere il cammino vuol dire sentirci a due a due, dentro una comunità che ha a cuore la propria vocazione. E questo vuol dire avere a cuore il futuro della Chiesa.

Ad un anno di distanza dalla pubblicazione di “Futuro Prossimo. Linee di pastorale giovanile vocazionale”, qual è lo stato di salute e il percorso portato avanti dalla Diocesi sul tema delle vocazioni?

L’abbraccio avvenuto tra la Pastorale giovanile e la Pastorale vocazionale ci permette di dire che tutte le cose che compiamo nei confronti dei ragazzi devono essere vocazionali. Richiamano, quindi, ad una domanda: “Per chi sono? Per chi è la mia vita?”. E allora, partendo dal documento “Futuro Prossimo” e da quello che sta nascendo nelle nostre comunità di vita dei giovani, tra cui le agorà che cercheranno di ripartire in quest’anno, e poi da quell’attenzione che abbiamo nei confronti degli adolescenti e dei preadolescenti, il Seminario minore della nostra comunità diocesana vivrà un cambio di passo: il tutto per vivere un accompagnamento più esteso e capillare dei giovani. La comunità centrale sarà presso l’oratorio del Beato Palazzolo, favorendo la nascita di alcune comunità vocazionali che possono far maturare quello sguardo della nostra comunità cristiana sugli adolescenti, dicendo: “Ti aiuto a crescere, ti aiuto a trovare il coraggio di farti le domande e, magari, di trovare qualche risposta dentro la vita, per fare una scelta che sia fedele e che sia per sempre”. Un percorso di sostegno e di vicinanza compiuto in una dimensione comunitaria: è l’amore per il prossimo che si traduce in un percorso di accompagnamento e di scoperta della vocazione in noi stessi.

ELISA GARATTI 24 apr 2021 09:34