Don Andrea Cipani (1928-1930.) Un parroco poeta
Non è il primo parroco che incontriamo che si lascia ispirare dalla musa della poesia, ma, vista la discreta vena da cui era percorso, ci permettiamo di far conoscere i versi immortali che dedica alla sua Tremosine: “Siede Tremosine bella e altera / in groppa ad una rupe irta e nera: / i piedi bagna del Benaco all’onda / e guarda lieta ai monti e all’altra sponda!”. Il poeta è don Andrea Cipani, storico parroco di Tremosine dal 1910 al 1945 che, nel registro delle messe degli anni 1928-1930, verga di suo pugno la quartina a rima baciata. In realtà è prodigo di annotazioni, infatti, sempre sullo stesso frontespizio scrive: “L’arciprete di Tremosine Pieve molto ha da dare e il beneficio è lieve”: molto prosaicamente fa presente che la parrocchia richiede molto in termini di impegno pastorale, ma il ‘beneficio’ cioè la rendita che permetteva ai parroci di vivere (l’attuale stipendio), non è altrettanto corposa. Insomma, occhi al cielo, ma piedi per terra. [Archivio parrocchiale di Tremosine, Registri delle messe, registro 1928-1930]