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Concesio
di GUIDO VECCHI 10 feb 2022 08:00

Il dono della Parola. Pensare, comunicare, vivere

Il vescovo Pierantonio Tremolada, domenica 30 gennaio, è intervenuto al Secondo incontro del Programma di Studio e Formazione “Il dono della Parola. Pensare, comunicare, vivere” promosso dall’Opera per l’Educazione Cristiana per l’anno scolastico 2021-2022.

Una settantina di giovani studenti hanno partecipato all’incontro, dedicando una domenica pomeriggio ad approfondire un tema che a Mons. Tremolada sta particolarmente a cuore quello della Parola, quella sola Parola che in mezzo a tante parole ci parla di vita, quella Parola che il Presidente dell’Opera l’avvocato Pierpaolo Camadini – portando il suo saluto ai giovani presenti – ha definito "il luogo più alto dell’incontro".

"Abbiamo bisogno di ascoltare la Parola di Dio - ha sottolineato Mons. Tremolada - e per questo è necessario avere coscienza sempre più chiara anche della sua realtà. Quando sentiamo questa espressione Parola di Dio non dobbiamo pensare solo a quello che Dio dice, o ha detto, non dobbiamo riferirci solo a un contenuto o a una dottrina, ma dobbiamo riferirci prima di tutto ad una azione: al parlare di Dio. L’espressione Parola di Dio evoca dunque un incontro e questo è quello che accade anche nella nostra esperienza quotidiana della comunicazione. Attraverso la Sua Parola, Dio ci fa conoscere qualcosa che non conosciamo, si fa conoscere e si manifesta per quello che Egli è. Lui che è il mistero inaccessibile stabilisce una relazione con gli uomini e attraverso la Sua Parola ci raggiunge e incide, se glielo consentiamo, sulla nostra vita. Bisogna comprendere che dietro l’espressione Parola di Dio c’è la storia, qualcosa è avvenuto, Dio che si fa uomo: la Sua nascita, la Sua missione, la Sua predicazione, morte e resurrezione. La Sua rivelazione è diventata un libro di libri, la Bibbia, che va letta non solo come testo interessante dal punto di vista della cultura, ma come un Libro che ci consente di fare di Dio una esperienza vera, e questo avviene quando ci si lascia interpellare nel profondo. La Bibbia parla al cuore dell’uomo e la Parola di Dio è una parola che illumina e sostiene, una parola che sorprende e consola, una parola che crea unità, che salva, non è mai una parola che offende, che irrita, che inganna. Nell’esperienza umana tutti abbiamo bisogno di una parola che sia vera, fidata, autentica e quando si pensa all’esperienza della parola oggi, possiamo dire che abbiamo bisogno soprattutto di una parola amica. Capita di essere feriti, offesi dalle parole o addirittura che ci venga impedito di parlare, altre volte non ci sono occasioni per poter comunicare e ci si chiude nella cosiddetta 'cattiva solitudine' che può spegnere la gioia di vivere e si contrappone alla “buona solitudine” che invece favorisce il silenzio, il raccoglimento, la riflessione. Attraverso il linguaggio è possibile lo scambio di informazioni, è possibile farsi conoscere e instaurare rapporti; le parole pronunciate parlano di noi stessi, servono per presentarci agli occhi degli altri; possono formare, educare, hanno il potere di plasmare la realtà, ma possono avere anche un peso illimitato e, se usate con leggerezza, possono essere pericolose e ingiuriose, possono denigrare, offendere e ferire. Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è una parola seria, garbata, mite, educante, non basta la parola sensazionale, gridata e ostentata che fa scalpore".

I media e i social media non sempre veicolano parole amiche, lo hanno ribadito anche i giovani intervenuti all’incontro che, dopo essersi confrontati a lungo tra loro, hanno manifestato a Mons. Tremolada il desiderio di una Parola vera e affidabile che dia loro Speranza, di una Parola che possa essere ascoltata e incontrata anche attraverso altre vie: la testimonianza dei Santi, l’insegnamento dei maestri, l’esempio dei giusti, l’incontro con i poveri e gli ultimi, attraverso il perdono e la contemplazione della bellezza del Creato.

A conclusione dell’incontro il vescovo Tremolada ha invitato i giovani ad avvicinarsi alle Sacre Scritture, via privilegiata per ascoltare e conoscere la Parola di Dio, li ha esortati a leggere la Bibbia, a iniziare un cammino di approfondimento e a farsi accompagnare se necessario. La Bibbia parla al cuore e racconta una esperienza molto articolata che riguarda tantissime persone, ma quando la lettura personale è autentica si percepisce un legame particolare e stretto con la propria esperienza esistenziale. Quando si vive l’esperienza della Parola di Dio le nostre parole diventano vere, affidabili: diventano parole amiche.


GUIDO VECCHI 10 feb 2022 08:00