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Ghedi
di LUCIANO ZANARDINI 23 gen 2020 09:19

In contrasto con la dottrina

Lettera del Vescovo contro la Fortezza dell’Immacolata fondata da Tomislav Vlasic. Chi frequenta la casa santuario di Ghedi rischia l’interdizione dai sacramenti

Di Tomislav Vlasic c’è un ricco materiale di aneddoti. Nella rete si possono trovare anche numerose interviste dove oggi, con la sua collaboratrice Stefania Caterina, parla di “Verso una nuova creazione” e di un nucleo centrale (un gruppo formato da Dio che comprende uomini e donne di diversi pianeti che agiscono insieme ai sette Grandi Arcangeli). Il suo nome compare per la prima volta nel 1981, quando diventa padre spirituale dei sei veggenti di Medjugorje. In alcuni messaggi, la Madonna, riportano le cronache, chiede di pregare per lo stesso (allora) padre Tomislav Vlasic. Il 30 ottobre del 1984, il vescovo di Mostar definì il francescano “mistificatore e mago carismatico”. A metà degli anni Ottanta fu costretto a lasciare Medjugorje dopo la rivelazione che aveva avuto un figlio da una suora; si trasferì in Italia per aprirere la comunità Regina della Pace. Nel 2005, dal suo carisma, è nata la Fondazione “Fortezza dell’Immacolata”. Lo scopo, come si legge nello statuto, è di “promuovere la persona umana e i valori cristiani nello spirito del messaggio della Regina della Pace di Medjugorje e del pensiero e dell’opera di Tomislav Vlasic”. Oggi la Fondazione ha tre case: una sede legale a Finale Ligure, un cascinale a Ghedi e uno spazio a Medjugorje. Severe misure precauzionali e disciplinari” nei confronti di Tomislav Vlašic le ha annunciate, nel 2008, con un documento ufficiale, la Congregazione per la dottrina della fede.

Ghedi. Negli ultimi tempi le attività presso la cascina di Ghedi hanno conosciuto una fase di notevole e preoccupante espansione e hanno assunto una certa notorietà anche in altre Diocesi: promozione di incontri, percorsi spirituali, ampia diffusione di video, testi “dottrinali”, presunti messaggi angelici e mariani, celebrazioni di finti sacramenti cristiani, presenza televisiva su canali nazionali, costituzione di una casa editrice denominata Luci dell’Esodo. “Vlasic, ormai da lungo tempo, si pone – scrive il vescovo Pierantonio – in costante e convinto atteggiamento di netta disobbedienza nei confronti dei precetti penali a lui imposti, sotto pena di scomunica riservata, nel provvedimento canonico che lo riguarda”. Per questo motivo, il Vescovo di Brescia ha dichiarato che Tomislav Vlasic, “con i suoi comportamenti e i suoi insegnamenti, lede e compromette gravemente la comunione ecclesiale e l’obbedienza alle prescrizioni dell’autorità ecclesiastica; pertanto tutte le attività di carattere religioso e formativo svolte dal Sig. Vlasic e dai suoi collaboratori presso la Cascina ubicata a Ghedi in Via Gaifama 3, denominata Casa-Santuario Immacolata Regina degli Angeli/Fortezza dell’Immacolata sono allo stesso modo da considerarsi gravemente lesive della comunione ecclesiale e dell’obbedienza all’autorità ecclesiastica”.

L’appello ai fedeli. “Il Vescovo di Brescia chiede a tutti i fedeli di astenersi da qualsiasi forma di partecipazione, diffusione e sostegno, nei confronti delle attività di carattere religioso e formativo che si svolgono a Ghedi presso la Casa-Santuario; si tratta di attività che diffondono insegnamenti in netto contrasto con la dottrina cristiana e che, talvolta, simulano la celebrazione di sacramenti o atti di culto pubblico in nessun modo riconducibili a valide celebrazioni liturgiche della Chiesa cattolica”.

L’interdizione dai sacramenti. Il Vescovo avverte tutti i fedeli che la partecipazione a qualunque titolo alle suddette attività compromette gravemente il dovere della comunione ecclesiale; tra le possibili conseguenze, l’interdizione dai sacramenti. I sacramenti celebrati presso tale Casa Santuario non sono validi.

LUCIANO ZANARDINI 23 gen 2020 09:19