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Brescia
di LUCIANO ZANARDINI 26 nov 2020 14:47

L’Avvento, tempo di grazia

“Questo Natale sarà un Natale un po’ diverso”. Le parole del Vescovo fotografano il nostro Paese ma anche gran parte del mondo. E se i giornali e le televisioni si concentrano da settimane sul numero possibile di invitati al pranzo o sui regali da scartare, mons. Tremolada in un video messaggio rivolto alle comunità e alle famiglie sottolinea l’importanza di vivere questo tempo (l’Avvento e il Natale) in maniera davvero significativa. “Siamo ancora – spiega il Vescovo – in un clima di incertezza e di preoccupazione. Tutto deve essere svolto e andrà svolto con grande serietà e grande prudenza. Ma forse questo Natale potrà essere più vero, magari un po’ più essenziale, più autentico nella sua verità, più ispirato a quel mistero dell’incarnazione che costituisce l’essenza della dimensione cristiana del Natale. Dio è con noi, Dio è in mezzo a noi, Dio si fa uno di noi”. Come dice Giovanni nel suo Vangelo: Verbum caro factum est et habitavit in nobis (“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”).

Le tre parole. “Il mistero dell’incarnazione ci ricorda la grandezza e la dignità dell’umano. Il mistero di Dio che si unisce alla nostra umanità pone il sigillo sulla grandezza e la nobiltà dell’umano. Vorrei che il Natale del Signore e l’Avvento che lo prepara fossero contraddistinti da questa attenzione alla grandezza e alla dignità dell’umano che il mistero del Natale ci ricorda”. L’accoglienza, la tenerezza e la fraternità sono le “tre parole che possiamo richiamare e che mettono a fuoco questa grandezza”. Il cammino dell’Avvento e i giorni del Natale devono “essere caratterizzati dall’attenzione alla dimensione umana che viene trasfigurata dal mistero di Dio nella forma dell’accoglienza, della tenerezza e della fraternità”.

Gesti concreti. Come vivere l’Avvento? Il Vescovo ha pensato ad alcune proposte e le ha condivise con i responsabili della pastorale. Durante la prima ondata, il Papa ribadì, in un’intervista a “La Repubblica”, “l’importanza di mettere in campo la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, familiari, amici. Capire che nelle piccole cose c’è il nostro tesoro. Ci sono gesti minimi, che a volte si perdono nell’anonimato della quotidianità, gesti di tenerezza, di affetto, di compassione, che tuttavia sono decisivi, importanti. Ad esempio, un piatto caldo, una telefonata… Sono gesti familiari di attenzione ai dettagli di ogni giorno che fanno sì che la vita abbia senso e che vi sia comunione e comunicazione fra noi”.

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LUCIANO ZANARDINI 26 nov 2020 14:47