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Brescia
di PINO RAGNI 09 set 2022 08:42

L’Esaltazione della Santa Croce

Martedì 13 alle 20.30 in Duomo Vecchio la conferenza del Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, mercoledì 14 a mezzogiorno la preghiera per la pace in Ucraina presieduta dal vicario generale, mons. Gaetano Fontana

Il 14 settembre ricorre la festa dell’Esaltazione della Santa Croce che la Compagnia dei Custodi celebra in maniera solenne, esponendo, in Cattedrale, il Tesoro. “Il 14 si fa memoria – spiega il presidente della Compagnia, Filippo Picchio Lechi – del ritrovamento nel 320 d.C. della Vera Croce da parte di Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino”. La giornata inizia con l’apertura del Tesoro alle 8.30. Alle 8.45 il Capitolo della Cattedrale canterà le lodi mattutine che saranno seguite dalla celebrazione della Messa. Alle 10.30, 11.30, 14.30, 15.30, 16.30 e 17.30 si svolge il rito di benedizione dei fedeli con la Santa Spina. Sono previste anche le visite guidate ai manufatti che compongono il Tesoro e la Cappella delle Sante Croci. La Santa Messa delle 18.30 è presieduta dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.

La sera precedente, martedì 13 settembre alle 20.30 in Duomo Vecchio, la Compagnia offre un approfondimento storico e biblico sulla Basilica del Santo Sepolcro tra fede, storia e archeologia. Intervengono padre Francesco Patton e padre Amedeo Ricco, dottorando in archeologia biblica. I frati francescani della Custodia hanno ricevuto 800 anni fa la missione di custodire i Luoghi Santi della cristianità in Terra Santa, per mandato papale con la bolla Gratias agimus di Clemente VI. In occasione dei 500 anni della Compagnia, i Custodi decisero lo scorso anno di contribuire ad alimentare l’olio della lampada che arde davanti al sepolcro di Cristo ed è allo stidio anche un legame ancora più saldo con una delle tante realtà ecclesiali che operano nella terra di Gesù. Tra le figure significative di questa storia di “amicizia”, va inserire a pieno titolo San Paolo VI, il primo Papa pellegrino in Terra Santa. Il Duomo Vecchio fu costruito sul modello circolare del Santo Sepolcro come sottolinea mons. Ivo Panteghini. San Gaudenzio (vescovo di Brescia e padre della Chiesa) fu, insieme a Tecla, uno dei primi pellegrini in Terra Santa. Intraprese il suo viaggio nel 386 intraprese e, dopo avere attraversato la Cappadocia, si fermò a Cesarea in un monastero presieduto da due nipoti di san Basilio, dalle quali ricevette in dono reliquie dei quaranta martiri di Sebaste. Mentre si trovava in Oriente, morì a Brescia il vescovo Filastrio e Gaudenzio venne eletto come suo successore. Fu lui che, di ritorno dalla Terra Santa con molte reliquie, fece costruire la prima chiesa “intra moenia” (dentro le mura) con il titolo di Concilium Sanctorum, consacrata nel 400 o 402. Si tratta della chiesa di San Giovanni Evangelista dove sono conservate anche le ossa del vescovo Gaudenzio.

In comunione con tutte le Diocesi italiane, mercoledì 14 settembre a mezzogiorno, in Cattedrale, il vicario generale, mons. Gaetano Fontana, presiede la preghiera per la pace in Ucraina. “In Cristo è la nostra pace. Le braccia della croce − ha affermato Panteghini citando San Paolo– ci ricordano la pace verso Dio e l’abbraccio rivolto a tutti gli uomini”. Nel corso della preghiera saranno lette anche le parole ddi papa Francesco: “Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre ‘fratello’, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam!”. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale e minaccia la convivenza tra le nazioni. La memoria di quanto accaduto nel Vecchio Continente nel secolo scorso deve indurci a rinnegare ogni discorso di odio e ogni riferimento alla violenza, spronandoci invece a coltivare relazioni di amicizia e propositi di pace.

PINO RAGNI 09 set 2022 08:42