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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 21 set 2017 09:57

La missione? Una sfida ancora possibile

Dal 12 al 15 ottobre a Brescia “Mission is possible”, la prima edizione di un festival pensato per una nuova riproposta del mondo missionario

Brescia apripista e capace di accogliere sfide nuove in campo missionario, oggi come nel passato. Lo fu negli anni del post Concilio, aprendosi a una dimensione missionaria che si facesse carico, oltre che dell’annuncio della Buona Novella, anche della crescita umana e sociale delle popolazioni a cui i fidei donum venivano inviati; lo è ancora oggi accogliendo la sfida giunta da Cimi, e Ufficio nazionale per la cooperazione tra le Chiese, di ospitare la prima edizione del Festival della missione. “Quando, nel settembre 2015, Cimi e Ufficio nazionale per la cooperazione tra le Chiese – racconta don Carlo Tartari, direttore dell’Ufficio per le missioni – ci hanno coinvolto proponendo la nostra città come luogo ove iniziare questo percorso, abbiamo detto sì. Lo abbiamo detto quasi istintivamente perché si presagiva fin dai primi passi che questo percorso sarebbe stato fruttuoso, stimolante, faticoso, impegnativo”.

Una sfida e un impegno che oggi hanno trovato sintesi nel programma di “Mission is possible” che si terrà dal 12 al 15 ottobre prossimo a Brescia. “Il Festival – ha spiegato il direttore artistico Gerolamo Fazzini – nasce dalla presa di coscienza dell’inadeguata capacità del mondo missionario di incidere sul panorama mediatico, nella società e nella cultura di oggi”. Quello missionario è un mondo che produce riviste di qualità, promuove una molteplicità di interessanti iniziative culturali, vocazionali (dai viaggi per giovani ai campi di lavoro...). “Tuttavia – sono ancora considerazioni del direttore artistico – sebbene i missionari e le missionarie continuino a godere di buona stampa, il messaggio di cui sono portatori e che testimoniano con la vita, ossia l’annuncio del Vangelo agli estremi confini, non pare scalfire le coscienze, non si traduce in scelte coraggiose, non mette in discussione gli stili di vita”.

Parte da questa constatazione l’idea di provare a raccontare la missione, che pure, come ha ricordato suor Marta Pettenazzo, presidente della Cimi, sta cambiando, con linguaggi diversi, nuovi, e, magari, comprensibili a un pubblico più ampio. Insomma con un festival, in cui non mancano testimoni autorevoli (come conferma l’elenco pubblicato qui sopra), e modi nuovi di proporre questo racconto. “In giro per il mondo ci sono bellissime e provocatorie esperienze di vita missionaria – prosegue ancora Fazzini – . Sarebbe un peccato di omissione non provare a renderle eloquenti per l’uomo di oggi”. Per questo motivo tra i tanti linguaggi utilizzati, il Festival non ha dimenticato la testimonianza diretta: persone che si raccontano, dando volto e carne alla parola “missione”.

“Mission is possible”, promosso da Cimi, dalla Fondazione Missio (organismo pastorale della Cei) e dalla Diocesi di Brescia proporrà in tre giorni 80 ospiti, una dozzina di tavole rotonde e incontri d’autore (a cui vanno aggiunte le presentazioni “in 60 minuti” nella Libreria del Festival), 7 spettacoli (concerti, rappresentazioni teatrali, esibizioni corali), veglie di preghiera in venti diversi luoghi della città e della provincia, 23 mostre diffuse sul territorio. E ancora, animazione di strada per famiglie e bambini, l’originale proposta dell’aperitivo con il missionario e le quotidiane celebrazioni eucaristiche (la Messa di domenica 15 sarà trasmessa in diretta su Rai Uno), seguite da meditazioni di taglio ecumenico.

Settecento sono gli iscritti al Festival, rappresentanti dei diversi Centri missionari diocesani, ma anche missionari e missionarie segnalati dai rispettivi Istituti e da gruppi giovanili interessati. Nuova, così come il resto di “Mission is possible”, la modalità dell’accoglienza. Gli organizzatori, in sinergia con vari soggetti del mondo ecclesiale bresciano, si sono attivati per offrire ospitalità a prezzi molto contenuti e con uno stile improntato all’essenzialità. Il Festival (il programma sul sito www.festivaldellamissione.it) può contare su un altro “primato”: è la prima iniziativa a poter contare su un messaggio di mons. Tremolada.

Prima ancora del suo ingresso il nuovo Vescovo ha indirizzato parole di benvenuto a tutti i partecipanti.

MASSIMO VENTURELLI 21 set 2017 09:57