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Brescia
di L. ZANARDINI 24 giu 2016 00:00

La Scuola di economia è civile

A ottobre parte, su iniziativa della Diocesi con l’Ufficio per l’impegno sociale e con il coinvolgimento di molte realtà associative e imprenditoriali, la Scuola di economia civile: cinque moduli rivolti a dirigenti e studenti

È possibile vedere il mercato come luogo di vantaggio reciproco e strumento per creare felicità pubblica attraverso il lavoro e lo sviluppo? L’economia civile cerca di rispondere proprio a questa domanda in una società, come quella attuale, dove la parola economia ha perso in molti casi il suo valore originario. Il modello economico-relazionale dell’economia civile è centrato sulla reciprocità, sul bene comune e sulla persona. A ottobre parte anche a Brescia la Scuola di economia civile (www.scuoladieconomiacivile.it), una realtà che nasce dall’incontro di studiosi, esperti d’impresa, operatori economici ed istituzioni, sensibili all’idea di un’economia al servizio della persona e attenta all’ambiente e al territorio, che hanno scelto di condividere patrimoni valoriali, esperienze di studio e vita pratica con il mondo del lavoro e con chi opera nelle organizzazioni a movente ideale, nelle imprese, nelle pubbliche amministrazioni, nel mondo delle professioni. Il corso, la cui direzione è affidata a Enzo Torri, è proposto da: Acli, Aib Gruppo Giovani, Confartigianato, Confcooperative, Cisl, Confcommercio, Azione Cattolica, Diocesi di Brescia, Mcl, Movimento dei Focolari e Ucid. Le Acli, la Banca Etica, le Bcc e L’Istituto Universitario Sophia sono tra gli enti fondatori della Scuola a livello nazionale.

L’obiettivo. Vuole offrire una formazione alla cultura di impresa che si ispira ai cardini dell’economia civile facendo cogliere gli aspetti di innovazione sociale, civile e ambientale; cerca di conoscere, riconoscere e sviluppare i caratteri civili nel lavoro delle proprie realtà aziendali e identificare le aree che richiedono maggiore impegno e cura per rendere il lavoro nelle realtà aziendali coinvolte sempre più civile. In pratica, si rivolge con una particolare attenzione agli imprenditori e ai dirigenti delle imprese, delle organizzazioni senza scopo di lucro, della pubblica amministrazione, offrendo un’esperienza di apprendimento capace di generare metodi e modalità di governo fondati sui principi dell’economia civile.

I docenti. La Scuola di economia civile (Sec) si avvale di professori universitari ed esperti aziendali con consolidata esperienza formativa. Aderiscono al corso, tra gli altri, personalità come Stefano Zamagni (Università di Bologna), Luigino Bruni (Università Lumsa di Roma e Palermo e direttore del Comitato scientifico della Sec) e Ivan Vitali, che sono tra gli ideatori della Scuola, e Leonardo Becchetti (Università di Tor Vergata).

Strutturazione del corso. Il corso, ospitato presso il Centro pastorale Paolo VI, si articola in cinque moduli (dal 14 ottobre al 6 maggio) della durata di una giornata e mezza consecutiva ciascuno: il venerdì dalle 9 alle 17.30, il sabato dalle 9 alle 13. Il costo di partecipazione ad ogni modulo formativo è di 50 euro, la partecipazione a tutti e cinque i moduli (200 euro); sono previsti, inoltre, interventi di aiuto per universitari. Ecco i temi affrontati: l’economia civile, una via di innovazione del mercato; le caratteristiche dell’imprenditore civile; management civile di impresa; impresa e territorio, quando la responsabilità sociale di impresa agisce per un mercato civile; il benessere lavorativo nelle organizzazioni: l’arte della valorizzazione delle persone nelle organizzazioni civili. Per le iscrizioni o le informazioni, segretariogenerale@sanlorenzobrescia.it o telefonare al numero 3357624349. L’iscrizione è a numero chiuso di 25 corsisti.
L. ZANARDINI 24 giu 2016 00:00