La terza età si cura insieme
“Beato chi non ha perduto la sua speranza”. Leone XIV ha scelto questo versetto del Siracide come tema per la V Giornata mondiale dei nonni e degli anziani (27 luglio). “Il Giubileo ci aiuta a scoprire che la speranza è fonte di gioia sempre, a ogni età”, scrive il Papa. Ricorda Abramo, Sara, Zaccaria, Elisabetta, Mosè: “Vecchiaia, sterilità, declino sembrano spegnere le speranze, ma Dio sorprende sempre. La vecchiaia è tempo di benedizione e grazia e gli anziani sono i primi testimoni di speranza”. Citando sant’Agostino, Leone XIV aggiunge: “Quando sono debole, allora sono forte”. Gli anziani, aggiunge, “ci aiutano a capire che la storia non si esaurisce nel presente, ma si snoda verso il futuro”: “La fragilità degli anziani necessita del vigore dei giovani, ma l’inesperienza dei giovani ha bisogno della testimonianza degli anziani per progettare con saggezza l’avvenire”. Leone XIV richiama il Giubileo come “tempo di liberazione” e chiede di “vivere con loro una liberazione dalla solitudine e dall’abbandono”. “La fedeltà di Dio insegna che c’è beatitudine nella vecchiaia”, scrive, esortando a “un cambio di passo che testimoni un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa”. Parrocchie, associazioni o gruppo ecclesiale sono “chiamati a diventare protagonisti della rivoluzione della gratitudine e della cura, visitando frequentemente gli anziani, creando reti di sostegno e di preghiera, intessendo relazioni che donino speranza e dignità a chi si sente dimenticato”. Visitare un anziano, ricorda il Papa, è “incontrare Gesù, che ci libera dall’indifferenza e dalla solitudine”.
Il progetto “Terza età: si.cura insieme”, che è stato realizzato dalla Caritas Diocesana anche con il contributo del fondo Cei 8xmille, ha visto diversi stili narrativi: “Parole conchiglia. Proverbi e modi di dire” e “Parole ancora. Racconti e immagini”. Nel 2022, ispirato dal fatto che “certe parole sono come le conchiglie, semplici ma con il mare dentro” (A. D’Avenia), è stato realizzato un piccolo albo, nato dall’ascolto delle persone anziane, dei loro proverbi e modi di dire, dal titolo “Parole conchiglia”. Nel corso del 2023, muovendo dal fatto che “Le parole e il loro suono mi salvano. L’ho scoperto alle elementari quando tutto è appunto elementare: con le parole metto l’àncora a tutte le cose che se ne vanno alla deriva nel mare che è dentro al cuore”(Alessandro D’Avenia) ha preso forma “Parole ancora. Racconti e immagini”. Negli incontri a casa delle persone anziane nelle parrocchie di Borgosatollo, Coccaglio, Prevalle, Travagliato, Urago Mella, coinvolte nel progetto “Terza età: si.cura insieme”, sono stati ascoltati e raccolti piccoli frammenti di storie di vita. A partire da un oggetto o una fotografia, le persone anziane hanno condiviso ricordi del loro passato. Tanti i ricordi recuperati, messi a fuoco, ancorati; 26 i racconti che hanno preso forma, racconti piccoli, semplici, densi di vita. Alla sorpresa di poter raccontare e di trovare cuori aperti ad ascoltare, si è accompagnata una richiesta, quasi sussurrata: ancòra. È in questa prospettiva che si coglie la citazione iniziale che apre l’esito del percorso narrativo di “Terza età: si.cura insieme”, così come il riferimento al fatto che sono le piccole cose a cambiare il mondo. Vale anche per àncora e ancòra: è l’accento a fare la differenza. “Parole conchiglie” e “Parole ancora”: sono due piccoli albi illustrati, in riferimento a una suggestione marinaretta, testimoniano il comune percorso di ascolto delle persone anziane nella certezza che “le parole sono un ponte”.
Per continuare ad alimentare la consapevolezza che “le parole sono un ponte”, tanto più in chiave intergenerazionale, i piccoli racconti contenuti in “Parole ancora” sono stati realizzati anche in formato videoclip e sono consultabili sul canale YouTube di Caritas Brescia. In questi mesi, abbiamo scelto di inserirli, settimana dopo settimana, nei contenuti della trasmissione televisiva “La Buona Notizia”.