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di REDAZIONE 09 apr 2021 08:50

Otto giorni dopo venne Gesù

DOMENICA DELLA MISERICORDIA (Giovanni 20, 19-31). Il Vangelo commentato da suor Elena, delle Clarisse Cappuccine di via Arimanno. La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”. (...).


REDAZIONE 09 apr 2021 08:50

Un Commento

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Gabriele

Grande San Tommaso perché: 1) non ha voluto “fare Pasqua” per sentito dire ma ha voluto viverla personalmente (non si fa mai Pasqua per delega); 2) Ha saputo, nella sua sobrietà, esprimere la più bella, la più alta proclamazione di fede dei Vangeli in Gesù: “Mio Signore e mio Dio”. La risposta che riceve da Gesù non è propriamente un apprezzamento, anzi, un dolce rimprovero: “Perché mi hai visto hai creduto, beati quelli che, pur non avendo visto, hanno creduto”. Diventa così, il rimprovero a San Tommaso, motivo di beatitudine per coloro che “...pur non avendo visto hanno creduto”. Costoro (speriamo noi), a duemila anni di distanza, non hanno (non abbiamo) visto la Risurrezione di Gesù con gli occhi del corpo, ma con gli occhi (invisibili) che ha il loro (nostro) cuore.