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Brescia
24 ott 2023 10:53

Pace: preghiera interreligiosa a San Francesco

Una giornata di preghiera, digiuno e penitenza per la pace è stata indetta da Papa Francesco per venerdì 27 ottobre. Le ragioni sono il timore per quanto sta avvenendo in Terra Santa e negli altri focolai di guerra nel mondo. Il pensiero del Pontefice è andato infatti, dopo l’udienza generale, a quanto sta accadendo in Palestina e Israele: “Le vittime aumentano e la situazione a Gaza è disperata, si faccia per favore tutto il possibile per evitare una catastrofe umanitaria”. A inquietare Francesco è il possibile allargamento del conflitto “mentre nel mondo tanti fronti bellici sono già aperti. Tacciano le armi, si ascolti il grido di pace dei poveri, della gente, dei bambini. La guerra non risolve alcun problema, semina solo morte e distruzione. Aumenta l’odio, moltiplica la vendetta. La guerra cancella il futuro”. 

Rispondendo all’appello del Papa, il 27 ottobre, dalle 18.30 alle 19.30, in occasione del 37° anniversario del primo incontro interreligioso tenutosi ad Assisi, il Patto Bresciano  di Fraternità Interreligiosa propone la preghiera interreligiosa per la pace nel convento di San Francesco. Dopo il 17 ottobre in Cattedrale (nella foto), si ritorna a pregare per l'attesa pace.

Alla preghiera di venerdì sarà presente anche il Vescovo, mons. Pierantonio Tremolada. Al Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa aderiscono una quarantina di Associazioni e Movimenti, tra cui la Consulta delle Aggregazioni Laicali, Missione Oggi, Anolf Cisl, Noi Siamo Chiesa, il Coordinamento dei Centri Culturali Islamici… Alla preghiera, aperta a tutti, partecipano le diverse espressioni religiose presenti in Provincia.

“A seguito dell'escalation di attentati e della guerra, ancora una volta – scrivono i promotori del Patto Bresciano di Fraternità Interreligiosa - vengono coinvolte persone innocenti ed estranee alle vicende del Medio Oriente ed in particolare della Terra Santa. Violenza chiama violenza: i fatti terribili ed esecrabili accaduti il 7 ottobre in Israele stanno scatenando una risposta irrazionale e manifestazioni di odio reciproco tra cittadini di diversi Paesi. Ingiustizia chiama ingiustizia: siamo consapevoli che questi fatti, in nessun modo giustificabili, affondano le proprie radici in un substrato di violenza, discriminazione e oppressione. Siamo preoccupati e chiediamo a Dio, in forza dell’amicizia costruita qui nella nostra terra bresciana, di sostenerci nella nostra esperienza di fraternità”.

24 ott 2023 10:53