lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di DOMENICO COLOSSI 05 apr 2018 12:09

Parrocchia e realtà migratoria

Missione popolare alle comunità di immigrati cattolici a Brescia Est: sacerdoti e rappresentanti della parrocchia per una Chiesa in uscita

Le migrazioni, come hanno segnato la storia e il destino di molte società, stanno scrivendo in forma nuova anche il futuro delle nostre parrocchie data la presenza sempre più significati di cattolici immigrati nella nostra Diocesi di Brescia. La Chiesa bresciana fin dall’ inizio di questo fenomeno ha messo in atto una “partoriale specifica” seguendo il grande insegnamento di Paolo VI che per primo ha intuito la necessità di un loro accompagnamento pastorale “fino a che ne sussista il bisogno”. “A tale riguardo ha grande importanza la lingua nazionale, con la quale essi (i Migranti) esprimono i loro pensieri, la loro mentalità, la loro stessa vita religiosa. Naturalmente bisogna evitare che queste diversità e gli adattamenti secondo i vari gruppi etnici, anche se legittimi, non si risolvano in danno di quell’unità, a cui tutti sono chiamati nella Chiesa, come avverte san Paolo: Tutti noi siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei o Gentili, schiavi o libertà (1 Cor 12, 13-14); tutti voi infatti siete una cosa sola in Cristo (Gal 3, 28).” (De Pastorali Migratorum Cura)”. Il problema di come la Chiesa locale è chiamata ad integrare e a dare ragione della propria fede all’ interno di ogni cultura non è nuovo. Ciò che è nuovo è come questo cammino di accoglienza viene oggi visto e vissuto nelle nostre parrocchie dove certi giudizi provenienti dalla società civile non sembrano passare inosservati e contribuiscono a formare il pensiero dei cattolici.

La missione. I Parroci della zona urbana Brescia Est e l’Ufficio per i Migranti hanno indetto una missione popolare indirizzata agli immigrati cattolici sia per prendere atto di come si compongono ora le parrocchie stesse, sia di come attuare l’invito di Papa Francesco in riferimento ad “ accogliere, proteggere, promuovere, integrare”. Per questo, a partire dopo le festività pasquali, sacerdoti etnici e rappresentanti della parrocchia incontreranno gli immigrai cattolici lasciandosi da loro accogliere per approfondire il messaggio evangelico nella sua integrità, valorizzando la pluralità di lingue, culture e tradizioni in cui la fede viene vissuta mediante un dialogo efficace per una mutua comprensione.

La Parrocchia è chiamata a diventare nella società di oggi luogo privilegiato dove si anticipa la serena convivenza dei popoli nel rispetto e persino nella valorizzazione delle differenze. Così anche da noi si potrà scoprire la meraviglia e la gioia di una Chiesa dove, nell’ascolto dell’ annuncio evangelico, tutti possano dire: “Li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio (Atti 2,9-11)”.

DOMENICO COLOSSI 05 apr 2018 12:09