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Brescia
di LIA COCCA 16 gen 2017 16:27

Per un'estate in missione

Da anni il Centro missionario diocesano forma, attraverso il percorso "Nuovi stili di Viaggio", i giovani che vogliono partire per una breve esperienza di missione. Sono una decina i giovani che hanno ricevuto dall'equipé le destinazioni del 2017

Investire alcune settimane della propria estate in un'esperienza in un Paese delle Americhe o dell'Africa. Non un semplice viaggio quindi, ma una scelta da prendere in maniera consapevole per cui è necessario prepararsi. Da anni il Centro missionario diocesano forma, attraverso il percorso "Nuovi stili di Viaggio", i giovani che vogliono partire per una breve  esperienza di missione. Sono una decina i giovani che hanno ricevuto dall'equipé le destinazioni del 2017. Alcuni partiranno per l'America Latina, in Messico o in Brasile con la Comunità di Villaregia; altri invece saranno chiamati in Africa: in Congo ospiti dei Saveriani e in Etiopia con le missionarie comboniane. Luoghi non semplici in cui adattarsi, anche se per un breve periodo, sia fisicamente ma soprattutto mentalmente. Ecco la ragione per cui compiere un percorso comune, seguiti passo passo da un equipé formata da chi ha già vissuto quest'esperienza, alla scoperta delle contraddizioni che spesso convivono in queste periferie del mondo e con le quali chi parte deve necessariamente fare i conti.

Il gruppo. "Anche quest'anno il Centro missionario ha proposto ai corsisti un'esperienza in montagna, in un bivacco, per sperimentare una semplice e sobria convivenza, prima che gli consegnassimo le destinazione che l'equipé ha pensato per loro" spiega Claudio Treccani, responsabile di "Nuovi stili di Viaggio". "Durante questo ritiro abbiamo raccontato due testimonianze dall'Argentina e dall'Etiopia, occasioni di riflessione che hanno incoraggiato i nuovi viaggiatori ad avere il coraggio di affrontare un'esperienza di questo tipo. Coraggio che, come abbiamo visto nei giovani partiti la scorsa estate, gli ha dato una carica e un entusiasmo nel ritornare e 'riprogrammare' la loro vita con uno stile nuovo, più motivato e prezioso. Questi giovani tornano con una gioia di trasmettere il Vangelo che è impagabile".

La testimonianza. "Non è semplice raccontare una missione, perché si parla comunque di mettersi in gioco, si parla di conoscere nuove persone e vivere per un periodo breve o lungo una vita totalmente diversa. È un'esperienza che io auguro di vivere ad ognuno" racconta Elisa Betta, membro della equipé che sta preparando i ragazzi alla missione e che alle sue spalle ha già attive tre esperienze in Tanzania, in Perù e l'ultima in Etiopia la scorsa estate. "Per partire bisogna essere in qualche modo predisposti, perché se non si parte con la voglia di mettersi in gioco può diventare davvero difficile perché spesso non ci sono tutte le comodità che abbiamo nella quotidianità. Viene a mancare l'acqua calda, la corrente, il riscaldamento, il cibo che siamo abituati a mangiare... Però il bello - conclude Elisa - è anche questo" .

Pronti alla partenza. Tra chi adesso deve scegliere se e dove partire c'è anche Davide, che frequenta la quinta liceo al Copernico: "Quando sono venuto a conoscenza di 'Nuovi Stili di viaggio' ho pensato 'Perché no?' e ho cominciato a frequentare il corso. Ho scoperto che quella di partire è una cosa che sento di dover fare, ma non riesco a spiegarlo razionalmente, sento che per me è giusto farlo".

Seguendo l'appello di papa Francesco di "andare verso le periferie del mondo" i giovani bresciani si preparano dunque a fare le valigie per un'esperienza di vita e di fede che non potrà lasciarli indifferenti. 

LIA COCCA 16 gen 2017 16:27