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Brescia
di REDAZIONE 07 dic 2022 09:11

Regole e studi per un Seminario (1806)

Era pratica anche ottocentesca di lamentarsi perché la messe, il popolo dei fedeli, era abbondante, ma purtroppo, molto scarso il numero degli operai, vale a dire i sacerdoti. E infatti, in questo avviso a stampa del 1806, si fa presente ai vescovi che si lamentano di avere pochi operai nella vigna, di pensare anche a formarli e, a questo scopo, viene aperto il ‘nuovo’ Seminario in S. Pietro in Oliveto, ‘luogo acconcio per la salubrità dell’aria e per la solitudine che la circonda, madre degli studi e del raccoglimento’. Viene altresì indicato il piano di studi: all’inizio si faranno avvicinare gli studenti alla lettere: la lingua latina, in quanto lingua del rito, l’eloquenza in quanto mezzo di espressione e predicazione, senza tralasciare la poesia ‘che dà spirito e vigore all’orazione’. Successivamente gli si proporrà la logica, perché necessaria per argomentare e per illustrare le ‘metafisiche verità’. E finalmente gli studenti approderanno alla teologia dogmatica e morale utilizzando ‘lo scolastico argomentare’, ma anche ‘la socratica ingegnosa interrogazione’. Tutto questo corredato poi dal greco e dall’ebraico, dalla storia della chiesa, dallo studio della liturgia e del canto gregoriano (consentito suonare clavicembalo e spinetta, ma non strumenti da fiato e ‘da suono’). Infine un po’ di pratica non guasta, quindi prova di omelia nei giorni festivi ed esercitazioni per imparare a tenere le congregazione dei casi.

[Carte ad annum, busta 7, anno 1579, carta di recupero usata come camicia]

REDAZIONE 07 dic 2022 09:11