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Brescia
di SILVANA PLATTO 15 giu 2018 11:40

Religioni a confronto

La sera del Corpus Domini si è conclusa la mostra di artisti del mondo della giustizia allestita presso la Pieve di Urago Mella. L’iniziativa, organizzata dalla comunità locale del Movimento dei Focolari, è stata un momento significativo del sistema Corpus Hominis

La sera del Corpus Domini si è conclusa la mostra di artisti del mondo della giustizia allestita presso la Pieve di Urago Mella. L’iniziativa, organizzata dalla comunità locale del Movimento dei Focolari, è stata un momento significativo del sistema Corpus Hominis. Le azioni intraprese durante il periodo progettuale sono state presentate alla città ogni anno, durante la settimana del Corpus Domini, per mettere in evidenza che il Corpo di Cristo necessariamente deve prolungarsi e trasformare la vita degli uomini della città attraverso la testimonianza di cristiani autentici pronti a riversare nel mondo l’amore che attingono dalla carne del Signore. Questa mostra è stata avviata con un incontro aperto con la presenza di vari esperti dal titolo: “La città e la giustizia – dare luoghi al bene della città – meglio prevenire che reprimere”. Vi hanno partecipato con disegni, lavori, maschere, sculture diversi operatori di giustizia e alcuni carcerati, detenuti a Brescia, che hanno lavorato guidati da professionisti, che hanno dedicato tempo e capacità per coinvolgere questi fratelli ristretti in carcere, aiutandoli a sviluppare talenti sepolti, per rimarginare la loro umanità ferita.

A conclusione è stato offerto un concerto di tre cori che hanno presentato canzoni e musiche sacre da parte di giovani di Sri Lanka, dei Sikh e della Consulta giovanile della Vicaria nord della città. È stata una nuova tappa dei cammini di fraternità e di dialogo fra religioni improntata alla gioia, alla conoscenza reciproca per realizzare la cultura dell’incontro che vorrebbe diventare uno stile di vita per costruire rapporti trinitari. L’Inno alla gioia di Beethoven cantato all’unisono dai tre cori, alla conclusione di questo coinvolgente saggio canoro, ha reso evidente come gli ideali di libertà, di pace e di solidarietà possono essere perseguiti dall’Europa e possono diventare una realtà che ravviva la nostra identità. Ancora una volta abbiamo toccato con mano come l’arte e la bellezza riescano veramente a dare espressione all’inesprimibile.

SILVANA PLATTO 15 giu 2018 11:40