lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di LUCIANO ZAMELI 22 mar 2018 09:54

Sante Croci: l'esposizione del tesoro

Alle 7.45 di domani 23 marzo in Duomo Vecchio, alla presenza di Vescovo, Sindaco e Presidente della Compagnia, che custodiscono le tre chiavi, l'apertura del forziere, prima dell'esposizione

Il Tesoro delle Sante Croci viene solitamente esposto in Cattedrale in due occasioni durante l’anno: il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, e il venerdì che precede il Venerdì Santo. È stato esposto anche in alcuni momenti liturgici straordinari, si pensi, ad esempio, alla beatificazione di Paolo VI nell’ottobre del 2014.Le tre chiavi che custodiscono il Tesoro sono in possesso del Vescovo, del Sindaco e del Presidente della Compagnia dei Custodi delle Sante Croci. Il forziere, quindi, non si può aprire se manca una delle tre chiavi.

Quest’anno all’apertura (venerdì 23 marzo alle 7.45) sono stati invitati il Vescovo e il Sindaco. Alla sera, alle 20.30, la riflessione (“Maria accoglie il figlio deposto dalla croce”) per il Quaresimale è curata dal card. Stanley Grech.

Il tesoro delle Sante Croci è un gruppo di beni di alto interesse storico, artistico e religioso custodito nella cappella delle Sante Croci, nel transetto nord. Il tesoro è composto da: la reliquia della Vera Croce, detta Reliquia Insigne; la stauroteca, un cofanetto in legno argentato dell’XI secolo, originale custodia alla Reliquia Insigne; il reliquiario della Santa Croce, in argento e oro con smalti e gemme, risalente in parte al 1487 e in parte al 1532; la Croce del Campo, la croce in legno argentato e gemme dell’XI-XII secolo che veniva issata sul carroccio bresciano durante le battaglie della Lega Lombarda; un bauletto in legno rivestito di metallo, opera della prima metà del Quattrocento; il reliquiario delle Sante Spine, opera di inizio Cinquecento dei Delle Croci proveniente dal monastero di Santa Giulia; il reliquiario della Croce del vescovo Zane, contenente altri due frammenti della Vera Croce, realizzata nel 1841 dall’orafo Antonio Pedrina.

La Compagnia è vicina a compiere i 500 anni di presenza: il 3 marzo 1520, all’ordine del giorno di una riunione del consiglio comunale di Brescia, si trova una richiesta avanzata da Mattia Ugoni, vescovo di Famagosta e suffraganeo del vescovo di Brescia Paolo Zane, nella quale il prelato chiede che venga accordata una sovvenzione di cento lire a vantaggio di una confraternita descritta come recentemente costituita “in onore” del tesoro delle Sante Croci del Duomo Vecchio. Si tratta del più antico documento storico che testimoni l’esistenza di una compagnia laica con l’obiettivo di custodire il tesoro, nata evidentemente poco prima del 1520.

LUCIANO ZAMELI 22 mar 2018 09:54