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Brescia
02 feb 2018 09:21

Testimoni di speranza come Maria

Domenica 11 febbraio si celebra la XXVI Giornata del malato: il dolore della croce trafigge l’anima di Maria, ma non la paralizza

Come Maria che attende e spera anche sotto la croce , siamo chiamati a nutrire questi suoi sentimenti… “Testimoni di speranza” è il tema della XXVI Giornata mondiale del malato. “Il servizio della Chiesa ai malati e a coloro che se ne prendono cura – scrive il Papa nel suo messaggio – deve continuare con sempre rinnovato vigore, in fedeltà al mandato del Signore e seguendo l’esempio molto eloquente del suo Fondatore e Maestro. Quest’anno il tema della Giornata del malato ci è dato dalle parole che Gesù, innalzato sulla croce, rivolge a sua madre Maria e a Giovanni:

"Ecco tuo figlio... Ecco tua madre. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé" (Gv 19,26-27).

Queste parole del Signore illuminano profondamente il mistero della Croce. Essa non rappresenta una tragedia senza speranza, ma il luogo in cui Gesù mostra la sua gloria, e lascia le sue estreme volontà d’amore, che diventano regole costitutive della comunità cristiana e della vita di ogni discepolo. Innanzitutto, le parole di Gesù danno origine alla vocazione materna di Maria nei confronti di tutta l’umanità. Lei sarà in particolare la madre dei discepoli del suo Figlio e si prenderà cura di loro e del loro cammino. E noi sappiamo che la cura materna di un figlio o una figlia comprende sia gli aspetti materiali sia quelli spirituali della sua educazione. Il dolore indicibile della croce trafigge l’anima di Maria, ma non la paralizza. Al contrario, come Madre del Signore inizia per lei un nuovo cammino di donazione. Sulla croce Gesù si preoccupa della Chiesa e dell’umanità intera, e Maria è chiamata a condividere questa stessa preoccupazione”. E la vocazione di Maria viene trasmessa a tutti i discepoli. La vocazione materna della Chiesa verso le persone bisognose e i malati “si è concretizzata, nella sua storia bimillenaria, in una ricchissima serie di iniziative a favore dei malati. Tale storia di dedizione non va dimenticata. Essa continua ancora oggi, in tutto il mondo. Nei Paesi dove esistono sistemi di sanità pubblica sufficienti, il lavoro delle congregazioni cattoliche, delle diocesi e dei loro ospedali, oltre a fornire cure mediche di qualità, cerca di mettere la persona umana al centro del processo terapeutico e svolge ricerca scientifica nel rispetto della vita e dei valori morali cristiani”.

 Sabato 10 febbraio, presso il Polo culturale Ddiocesano (Ex Seminario - via Bollani, 20), è in programma, dalle 14.30, un incontro con le testimonianze di alcuni malati sul tema “Testimoni di Speranza”. L’obiettivo è quello di creare condivisione e convivialità tra malati e chi se ne prende cura ravvivando il dono della speranza che spesso nella malattia tende a spegnersi. Domenica 11 febbraio in Cattedrale la conclusione della Giornata mondiale: alle 15 la recita del rosario e alle 15.30 la Santa Messa presieduta dal vescovo Pierantonio.

02 feb 2018 09:21