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Brescia
di REDAZIONE 09 mar 2022 10:49

Ance accoglie le disposizioni del DL Antifrode

“Il traguardo è stato raggiunto grazie al gioco di squadra che ha coinvolto Ance, l’intero sistema edile e le rappresentanze di categoria”, dichiara il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, accogliendo con soddisfazione l’abrogazione del limite assoluto di cessione dei crediti relativi ai bonus fiscali inizialmente incluso nel decreto contro le frodi. “L’intervento è stato cruciale, perché ha permesso di non vanificare il lavoro fatto sino ad ora. Grazie alla campagna portata avanti da Ance e supportata dalle rappresentanze di categoria le nostre richieste sono state ascoltate e opere per centinaia di milioni di euro in tutta Italia possono proseguire”.

Infatti, con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto Antifrodi si è confermata la cessione del credito d’imposta generato da interventi edilizi agevolati per un massimo di tre volte, solo se effettuate nei confronti di banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni. “È senz’altro un buon risultato – continua Deldossi – che unisce le necessarie esigenze di tutela della legalità con l’indispensabile necessità di non penalizzare i tanti operatori onesti”.

La campagna di opposizione di Ance ha avuto inizio dopo la pubblicazione della bozza Sostegni-ter, in cui compariva a sorpresa il blocco della cessione del credito d’imposta, limitandolo a un’unica volta, pena la nullità del contratto. La norma, nata come tentativo di contrastare in corsa l’aumento dei crediti fittizi, ha generato un forte malcontento fra le imprese, gli operatori e i cittadini, i quali hanno subito ravvisato le evidenti ricadute che si sarebbero manifestate sulle migliaia di cantieri in corso d’opera: il totale blocco a causa dell’impossibilità di poter coinvolgere il sistema bancario nella gestione dei crediti fiscali. Ascoltando le richieste del settore, l’Ance supportata da tutti gli operatori economici si è mossa affinché venisse modificato il decreto, pur preservando l’imprescindibile esigenza di prevenire, prima, e contrastare, poi, le frodi.

“Sarebbe stato sbagliato continuare per quella strada. Con il tentativo di colpire i disonesti si sarebbe rischiato di danneggiare le imprese serie e al contempo i cittadini. Per combattere tale fenomeno occorrono maggiori controlli e norme capaci di tutelare il mercato dai processi illeciti e favorire le realtà serie e qualificate, come in parte è stato fatto con l’inasprimento delle sanzioni presenti nel nuovo decreto Antifrodi con l’approvazione delle agevolazioni alle sole imprese che applicano i contratti di settore”.

REDAZIONE 09 mar 2022 10:49