Brescia ferita: dai bombardamenti alla rinascita

Ottant’anni fa Brescia era sotto attacco. In occasione dell’anniversario dei bombardamenti che colpirono la città tra il 1944 e il 1945, il Museo Diocesano di Brescia ospita la mostra fotografica “Brescia ferita (1944-1945). I luoghi della fede dai bombardamenti alla rinascita”, organizzata in collaborazione con Croce Rossa Italiana – Comitato di Brescia, nel quadro delle celebrazioni del 160° anniversario della fondazione di quest’ultima. Attraverso una selezione di una quarantina di immagini, la mostra fotografica documenta la tragicità delle distruzioni e la fase di ricostruzione e restauro negli anni del periodo post bellico. Con la curatela di Carlotta Coccoli (Università degli studi di Brescia) e Maria Paola Pasini (Università Cattolica del Sacro Cuore), coadiuvate da un comitato scientifico di studiosi ed esperti, l’esposizione, inaugurata l'1° febbraio, narra di come i bombardamenti aerei colpirono i siti religiosi bresciani, soprattutto nei due episodi del 13 luglio 1944 e 2 marzo 1945, che interessarono più duramente il centro storico di Brescia.
Il percorso espositivo della mostra, allestito lungo il chiostro del Museo Diocesano, trae avvio con una selezione di scatti dedicati agli ingenti danni subiti dal patrimonio architettonico e monumentale di carattere religioso. La mostra prosegue, poi, con un focus sulle vicende straordinarie riguardanti le opere d’arte custodite negli edifici colpiti. Sia durante il primo conflitto mondiale che vent’anni dopo, con l’entrata in guerra dell’Italia nel giugno 1940, molte opere d’arte mobili italiane si salvarono grazie a un piano di protezione adottato dalle autorità locali, con le Soprintendenze chiamate ad inventariare i beni d’interesse storico-artistico. A completamento del percorso, la mostra propone alcuni documenti, come la lettera inviata al Ministero competente, nel 1963, da Ugo Baroncelli – all’epoca ispettore onorario dei Monumenti e Direttore dei Musei Civici e Istituti culturali di Brescia – che attesta il successo dell’operazione di salvataggio del patrimonio artistico mobile (“nessuna distruzione opere d’arte”), lo scatto che ritrae il vescovo di Brescia, mons. Giacinto Tredici con i militi Unpa (1936-38) e la Frick Map, redatta dagli Alleati nel 1943, ove sono localizzati i più importanti monumenti di Brescia da risparmiare durante i bombardamenti della città. Il 1° marzo prossimo, poi, il Museo Diocesano ospiterà la mattinata di studio “Protezione, danni e ricostruzione. Il patrimonio artistico ecclesiastico bresciano e la Seconda guerra mondiale” dedicata al tema dei danni al patrimonio religioso, all’impatto urbanistico, sociale e culturale che i bombardamenti ebbero sulla comunità bresciana. Un particolare spazio di confronto sarà dedicato anche ai temi della ricostruzione post-bellica.
Per ulteriori informazioni: www.museodiocesano.brescia.it.
