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Brescia
di REDAZIONE 27 ago 2021 10:04

Con Anna Coccoli torna Sei al Martinengo

Riprende domani, con l'inaugurazione della mostra dedicata all'artista bresciana, l'attività dell'associazione "Amici di Palazzo Martinengo"

Dopo una lunga pausa causata dall'emergenza sanitaria, le attività dell'associazione "Amici di Palazzo Martinengo" riprendono domana con l'inagirazione della mostra "Anna Coccoli (1929-2014). Artista bresciana del Novecento", allestita nelle sale di Palazzo Martinengo di via Musei 30 a Brescia sino al 3 ottobre 2021. Si tratta della prima grande esposizione monografica dedicata all'estrosa ed eclettica artista bresciana - figlia del pittore e decoratore Eliodoro Coccoli - che ripercorre, attraverso un centinaio di opere tra tele, sculture e disegni, l'intero arco della sua avvincente parabola artistica. Il percorso espositivo pone in evidenza gli aspetti più interessanti della sua incessante - e talvolta contraddittoria - ricerca estetica, che portò l'artista a rinnovare il proprio linguaggio decennio dopo decennio, passando dal figurativo connotato in senso espressivo della giovinezza alla realizzazione di sculture antropomorfe in lamiera colorata, dalle tele di ampio formato che risentono delle sperimentazioni della transavanguardia fino al puro astrattismo degli ultimi lavori.

Curata da Davide Dotti, coadiuvato da un comitato scientifico di cui fanno parte Paolo Bolpagni, Stefania Cretella, Fausto Lorenzi e Valerio Terraroli, la mostra è suddivisa in sette sezioni tematiche e cronologiche: dalle tele giovanili degli anni cinquanta e sessanta – influenzate dalla lezione di Guttuso, Migneco, Morlotti e del bresciano Stagnoli – si passa alle originalissime opere caratterizzate dall’assemblaggio di lamiere metalliche multicolore, rondelle e bulloni eseguite tra il 1967 e il 1975, ispirate al “cubismo meccanicistico” di Fernand Léger; dalle intense ed emozionanti tele di grande formato con corpi e volti di donne realizzate durante il lungo soggiorno brasiliano – durato all’incirca dalla metà degli anni settanta alla fine degli anni ottanta – si giunge alle sperimentazioni materiche con sabbia e cemento degli anni novanta, fino ai dipinti astratti dell’ultima produzione caratterizzati da una sorprendente gestualità esecutiva di tipo informale. Infine, non manca una sezione dedicata alla grafica, nella quale sono esposti una trentina di splendidi disegni a matita, china, tempera e acquarello attraverso i quali Anna Coccoli indaga e studia nel dettaglio i soggetti delle sue opere pittoriche.

L’obiettivo è quello di conferire il giusto risarcimento storico e critico ad una valente e carismatica artista bresciana del Novecento che, in vita, ha ottenuto significativi riconoscimenti all’estero (ad esempio il Masp, Museo d’Arte di San Paolo del Brasile, ha ospitato una sua importante antologica nel 1984), ma che in patria non è stata mai oggetto di un’ampia mostra monografica che, ripercorrendo l’intera produzione, valorizzasse appieno il suo indiscutibile e poliedrico talento artistico.

La mostra è visitabile (a ingresso libero e senza prenotazione) il sabato, la domenica e i giorni festivi senza prenotazione

REDAZIONE 27 ago 2021 10:04