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Brescia
di VITTORIO BERTONI 29 mar 2017 09:53

“Ve zo dèl fic"

“Ve zo dèl fic” è il titolo dell’ultima fatica libraria di Costanzo Gatta che propone un audace parallelismo tra modi di dire del dialetto bresciano e della Bibbia. Il libro rappresenta un nuovo capitolo di una indagine sulla brescianità, sulla cultura bresciana, sulla identità di un territorio che Gatta persegue da anni, messa in relazione nello specifico alla religiosità diffusa, alla conoscenza

“Ve zo dèl fic” è il titolo dell’ultima fatica libraria di Costanzo Gatta che propone un audace parallelismo tra modi di dire del dialetto bresciano e della Bibbia. Il libro rappresenta un nuovo capitolo di una indagine sulla brescianità, sulla cultura bresciana, sulla identità di un territorio che Gatta persegue da anni, messa in relazione nello specifico alla religiosità diffusa, alla conoscenza che il mondo contadino in particolare aveva delle cose e che derivava in buona parte dalla chiesa.

Il quadernetto, edito dalla rudianese Gam, procede per argomenti ‘sacri’ - Dio del Cielo, comandamenti e peccati, diavolo, Santi e Beati … - per ognuno dei quali Gatta trova modi dire, proverbi, similitudini e immagini che diventano spunti che fanno sorridere e riflettere insieme. Ecco quindi che il “vieni giù dal fico”, inteso alla bresciana come “sveglia”, “bada al sodo”, “scendi dalle nuvole” mutua le parole “vieni giù dal sicomoro” (albero di origine africana dal frutto dolce, simile a un fico) che Gesù, nel Vangelo di Luca, indirizza a Zaccheo.

Il libro fa emergere la forza della metafora, riesce a parlare di cose ‘astratte’ con esempi concreti. Affiora l’esperienza soprattutto contadina: un ‘mondo piccolo’ con una sua identità, con dei principi morali fondamentalmente condivisi, con una analogia tra il dire della nostra terra e la religiosità derivato dai calendari dei Santi, dalle funzioni, dalle scadenze e dal linguaggio proposto dalla chiesa. Cosa resta di questo mondo? “Nostalgia e curiosità – conclude Gatta – ma in queste frasi si condensa l’esperienza umana. Il passato ha ancora qualcosa da dire, è una miniera da cui bisogna estrarre la ricchezza di umanità che è la capacità di affrontare le situazioni difficili e con la quale impariamo ad essere veramente noi stessi”.

VITTORIO BERTONI 29 mar 2017 09:53