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Brescia
di VITTORIO BERTONI 19 ago 2025 19:21

Etno-Tracce: il suono perduto che unisce il mondo

C’è un momento, quando la musica si accende, in cui le parole smettono di avere peso e il cuore si lascia guidare solo dalle vibrazioni dell’aria. È in quell’attimo sospeso che “Etno-Tracce” trova il suo senso più profondo: la ricerca di un “suono perduto”, un linguaggio universale che non ha bisogno di definizioni o artifici, ma che si affida unicamente alla forza primordiale della musica. Il Festival itinerante di world music, giunto alla sua settima edizione sotto la direzione artistica di Marco Tiraboschi e promosso dall’Associazione Alchechengi Aps-Ets, torna tra le colline della Franciacorta con un programma che è più di una rassegna di concerti: è un viaggio. Dal 24 agosto al 4 ottobre, paesi e paesaggi da Ome a Erbusco, da Cologne a Gussago, fino a Palazzolo sull’Oglio, diventeranno scenari di incontri sonori che mescolano culture, storie e tradizioni lontane, creando ponti dove troppo spesso si ergono confini. Ad aprire il percorso, domenica 24, ci sarà Gabriele Mirabassi, clarinettista di fama internazionale che ha attraversato universi musicali dai palchi di John Cage alle melodie di Mina. Nella suggestiva cornice della Busa del Varzet a Ome, il suo clarinetto risuonerà tra rocce e alberi, sfruttando le proprietà acustiche naturali in un concerto che promette di essere un’esperienza tanto sensoriale quanto spirituale.

Il viaggio proseguirà a Cologne, giovedì 28, con il Baraccone Express, ensemble dal carattere incendiario che porta con sé la forza ribelle della musica di strada. A Erbusco, venerdì 29, sarà la volta del Rhapsòdjia Trio, un gruppo storico che da sempre fonde le suggestioni dell’Europa dell’Est con le tensioni del rock, per un concerto che promette energia e stupore. Si ritorna a Ome, domenica 31, con un altro dialogo, questa volta tra due mondi che la storia ha spesso contrapposto: quello ebraico e quello arabo. Con Gabriele Coen e Ziad Trabelsi, clarinetto e oud si intrecciano in un equilibrio fragile e potente, a dimostrazione che la musica può superare i conflitti più profondi, aprendo spazi di comprensione e di tolleranza. Il festival si sposterà lunedì 8 settembre a Gussago, dove Pasquale Mirra e Hamid Drake daranno vita a un concerto di respiro internazionale. Artisti che hanno condiviso il palco con giganti come Wayne Shorter e Herbie Hancock, porteranno nel cuore della Franciacorta la ricerca della “Spiritual Unity” di Albert Ayler, immergendosi nei territori imprevedibili e rischiosi dell’improvvisazione, dove ogni nota è un salto nel vuoto e ogni accordo un approdo inatteso. A chiudere il cerchio, nel Teatro Sociale di Palazzolo, sarà sabato 4 ottobre Alessandro Asso Stefana, chitarrista raffinato e visionario, che con le sue corde ha accompagnato artisti come Vinicio Capossela, P.J. Harvey e i Calexico. Il suo concerto in solo sarà un viaggio intimo e onirico, un ritorno alle radici del suono come pura evocazione. Etno-Tracce non è solo musica: accanto ai concerti, il pubblico potrà partecipare a visite guidate a siti storici e a laboratori dedicati ai più piccoli, perché il “suono perduto” si ritrova anche nell’incontro tra generazioni e nella riscoperta dei luoghi che ci circondano. “Etno-Tracce – afferma il direttore artistico, Marco Tiraboschi - è un invito a fermarsi, ascoltare e lasciarsi attraversare dalla musica. In un’epoca in cui le divisioni sembrano moltiplicarsi, questo festival ricorda che il vero linguaggio universale non ha bisogno di traduzioni: è il battito comune che nasce quando una melodia raggiunge l’anima”. Gli spettacoli sono tutti a ingresso gratuito con inizio alle 21, tranne quello del 24 in programma alle 17.30 e si svolgono anche in caso di pioggia in altre sedi. Info sul sito: www.etnotracce.it.

VITTORIO BERTONI 19 ago 2025 19:21