Eutopia. Città, ambiente, comunità
L’Università Cattolica del Sacro Cuore presenta anche per il 2024 il progetto Itinerari di Arte e Spiritualità che ogni anno dà vita a una esposizione di arte contemporanea all’interno degli spazi accademici. La mostra collettiva "Eutopia. Città, ambiente, comunità" verrà inaugurata il 12 marzo alle 16, negli spazi del campus di Mompiano.
Nato nel 2005, il progetto Itinerari di Arte e Spiritualità individua delle tematiche che favoriscono nuove riflessioni sulla realtà che ci circonda, da indagare attraverso l’occhio dell’arte contemporanea. Dal 2017 , come curatori, vengono coinvolti gli studenti dell’Ateneo, grazie alla sinergia tra il Centro Pastorale, coordinato da Padre Enzo Viscardi, e il Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte, con le professoresse Elena Di Raddo, Mariacristina Maccarinelli , Bianca Trevisan e Michela Valotti.
Eutopia - città, ambiente comunità è il titolo della mostra collettiva che dal 5 marzo al 16 aprile 2024 coinvolge tutte le sedi dell’Ateneo di Milano, Brescia, Piacenza, Cremona e Roma con i lavori di quindici artisti contemporanei. Il termine eutopia è tratto dal celebre testo latino di Tommaso Moro, Utopia, in cui l’umanista inglese tratteggia il sogno rinascimentale di una società ideale. Giocando sull’etimologia greca di outopia, “non luogo” (ou-, “inesistente”), con l’omofono eutopia, “buon luogo” (eu-, “buono, bello”), Tommaso Moro conia il termine ancora oggi utilizzato di utopia. A partire da questo spunto i curatori hanno deciso di accantonare la vocazione utopica, cioè quell’ispirazione e quel sogno tanto vagheggiato ma irrealizzabile, a favore dell’eutopia, il suo capovolgimento. L’eutopia rappresenterebbe infatti uno scenario bello e possibile su cui riflettere, ben oltre ogni fantasia, in vista di un lavoro artistico e concreto sull’abitare gli spazi urbani e ambientali. Nel corso dei millenni il radicato bisogno di abitare si è espresso in forme differenti, che hanno modificato lo spazio circostante.
Come scrive Aldo Rossi, l’architettura è «connaturata al formarsi della civiltà ed è un fatto permanente, universale e necessario»: la necessità di riconoscersi in un territorio, e dunque di abitarlo secondo esigenze connesse alla vita di tutti i giorni, è un bisogno che risale all’alba dei tempi. L’uomo porta in sé il profondo bisogno di riunirsi in gruppi all’interno di un territorio e qui strutturare la propria esistenza. L’ ospitare una mostra di questo tipo negli spazi dell’Università ha un preciso significato. Le università rappresentano per eccellenza il luogo dell’approfondimento e della ricerca, con l’obiettivo non solo di trasmettere conoscenza, ma di incoraggiare un personale senso critico. L’Università Cattolica del Sacro Cuore, proprio perché sviluppa una comunità di persone nel contesto cittadino di riferimento, si impegna a realizzare e mantenere, per studenti provenienti da ogni parte del mondo, le condizioni più adatte allo sviluppo della loro personalità e della coscienza morale, civile e spirituale. La sfida dell’edizione di quest’anno è dunque quella di ricercare delle soluzioni concrete all’abitare non più secondo criteri utopici, ma al contrario secondo quella vocazione eutopica, in cui il “buon luogo” diventa il progetto certamente realizzabile di un nuovo abitare. In questo contesto le nuove generazioni si ritrovano al centro della discussione e l’università diventa il focolare dello sviluppo e di una communitas pienamente umana.