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Brescia
di LUCIANO COSTA 25 lug 2019 10:36

La misericordia raccontata da Fappani

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In un volume l’ultima fatica editoriale del sacerdote-storico bresciano scomparso nel novembre dello scorso anno

Don Antonio Fappani, anche quando le forze avevano deciso di ritirarsi e la vita era ridotta a un lumicino, quel volume grondante gratitudine per coloro che senza veste o titolo o vangelo, di pietà e misericordia rivestivano le strade della loro città, lo teneva ben in evidenza e volentieri lo esibiva sottolineando però, sebbene con garbo, il peso delle difficoltà per reperire i fondi necessari a stamparlo e a divulgarlo. “Ci sono risorse per sottolineare e proporre un po’ di tutto - diceva -, ma per dare testimonianza alla misericordia, alla carità e anche alla pietà laica dei bresciani, non si va oltre le parole e le promesse”. Don Antonio Fappani, storico insigne e, per molti anni, anche direttore del nostro giornale, se ne andò sul finire dello scorso anno lasciando sulle mensole del suo studio lavori già pronti o quasi pronti all’uso. Tra questi, con tanto di titolo già evidenziato, “La misericordia e la carità dei bresciani – La pietà laica”, lodevolissimo e riuscito tentativo di mettere in vista, come scrive nella prefazione mons. Osvaldo Mingotti, “figure luminose che hanno fatto sentire parole di pace, fasciato piaghe sanguinanti, chiuso gli occhi a chi ormai aveva visto tutte le atrocità possibili di cui il cuore umano è capace”. In questa certosina opera, don Antonio non perse mai di vista la sua primaria missione: fare il prete, sempre e in ogni luogo, senza “salire sul pulpito, rifuggendo dalla facile retorica dato che per lui istruire il popolo cristiano era come dare il pane necessario alla vita…”. Mons. Mingotti, a cui va il grande merito di aver preso le carte sparse lasciate da don Antonio non per archiviarle bensì per completarle e pubblicarle, oltre questa “misericordia e carità” assicura che “tante altre ne seguiranno”, perché tanti sono i volumi abbozzati e redatti lasciati in attesa di pubblicazione. Il volume, grazie a Lucio Bregoli e Giovanni Quaresmini che ne hanno curato l’edizione, con l’agilità scelta da don Fappani per il suo ultimo tratto di vita, diventa “quasi un album storico illustrato, dove le didascalie sono altrettanti brevi testi, densi però di contenuto”. Così la storia, pur rigorosa e documentata, diventa pane buono per tanti, un sapere sbriciolato e spiegato, la somma di pagine piene di fotografie e annotazioni che, come voleva lo storico monsignore, “senza troppo impegnare, impegnassero il lettore a far tesoro del glorioso passato”. Il volume racconta, fa luce sugli eventi, segna i passi che portano dal disprezzo all’accoglienza, dice di suore che portano carità e amore sui campi di battaglia, sottolinea la generosità espressa da tanti comuni, disegna l’essere e il divenire della benemerita Croce Rossa, svela i sentieri della carità nel tempo delle due tragiche guerre mondiali.

LUCIANO COSTA 25 lug 2019 10:36