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Iseo
di REDAZIONE 19 gen 2017 10:19

Perché non accada mai più. Ricordiamo

All’Antonietti di Iseo, nella settimana della Giornata della Memoria, esposizione di una mostra sul “Progetto T4”, aperta alle visite di studenti e popolazione

Le classi 5R e 5S dell’Istituto di Istruzione Superiore “Antonietti” di Iseo, coordinate dai proff. Marco Purpura, Elisabetta Borghesi e Anselmo Palini, per la Giornata della Memoria, che ricorre venerdì 27 gennaio, hanno organizzato l’esposizione della mostra “Perché non accada mai più. Ricordiamo”, sul progetto nazista T4 di sterminio di anziani e disabili, che rappresentò la prova generale della Shoah. Questa mostra, realizzata dall’Anffas dell’Emilia Romagna, è stata messa a disposizione dell’istituto “Antonietti” dall’Associazione Anffas onlus di Brescia. Mercoledì 25 gennaio alle ore 8,30 nell’aula di Scienze dell’Antonietti, dove la mostra verrà esposta, vi sarà l’inaugurazione. Interverranno la presidente dell’Anffas di Brescia, Maria Villa Allegri; il sindaco di Iseo, dott. Riccardo Venchiarutti; il vicepreside dell’Antonietti, prof. Vincenzo Carola; le due classi (5R e 5S) che hanno preparato l’allestimento della mostra e i tre docenti che ne hanno coordinato il lavoro. Da mercoledì 25 gennaio a lunedì 30 le diverse classi dell’istituto “Antonietti” potranno visitare la mostra, guidati dagli studenti delle due quinte, che da dicembre stanno lavorando con impegno a questa iniziativa. Nel pomeriggio di venerdì 27 gennaio e nella mattinata di sabato 28 anche i genitori degli studenti e la cittadinanza potranno visitare la mostra, sempre con la guida degli alunni della 5R e 5S. Tiergartenstrasse 4 (da qui “Progetto T4”) è l’indirizzo di una palazzina di Berlino espropriata ad un ebreo. Lì erano gli uffici che coordinarono il “Progetto T4” di eliminazione di disabili, anziani, malati mentali, esseri considerati “improduttivi” e “non coerenti” con i canoni della razza ariana. Le persone ritenute “improduttive” vennero prima riunite in alcuni centri di raccolta e infine trasportate nelle sei cliniche della morte, lontano dai luoghi di residenza delle persone coinvolte, dunque non accessibili ai familiari di chi vi era ricoverato. La realizzazione di questo progetto venne sollecitata direttamente da Hitler con una lettera retrodatata al 1° settembre 1939, data d’inizio della seconda guerra mondiale. Il Progetto T4 verrà interrotto ufficialmente il 1° settembre 1941 quando le denunce del vescovo Clemens August von Galen resero di pubblico dominio in Germania e all’estero questa pratica di eutanasia contro disabili, anziani, malati di mente. Intanto in tali due anni circa 300 mila persone erano state uccise poiché considerate “indegne di vivere”, “esseri improduttivi che pesavano sulle casse dello Stato” e in grado di “inquinare” la purezza della razza. Il “Progetto T4”, interrotto formalmente dopo le denunce di von Galen, continuò tuttavia nel chiuso delle cliniche e delle case di cura, lontano da occhi indiscreti. L’idea di esporre questa mostra vuole portare a conoscenza degli studenti e della popolazione questo aspetto poco conosciuto della barbarie nazista.

 

 

REDAZIONE 19 gen 2017 10:19