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Trento
di LUCIANO ZANARDINI 26 ago 2020 15:35

Tre ore al Muse

Tre ore al Muse passano velocemente. Forse non bastano. Ma il Museo delle Scienze è proprio un esperimento ben riuscito perchè riesce ad attirare l'attenzione dei grandi e dei piccoli con tante curiosità interessanti. E' l'ideale per una visita con la famiglia con i bambini affascinati dai dinosauri e dagli animali e con gli adulti interessati dagli studi e dalle scoperte dei ricercatori/studiosi stessi del Museo. A Trento si arriva velocemente. Poco distante (circa 500 metri) c'è anche un grande parco per un picnic prima di entrare oltre a un parcheggio (Monte Baldo) da 300 posti e gratuito. Per chi vuole il viale di accesso è ben fornito anche di bar e punti ristoro.

E tutto funziona nel pieno rispetto delle norme.

Aggirandosi tra i vari piani ci si accorge di quanto siano vicine alla realtà le affermazioni di Karl Popper: "Nessuna società può predire scientificamente il proprio futuro livello di conoscenza". E così si viaggia nel passato ma anche nel futuro, cercando di comprendere e di vedere da vicino i segni del cambiamento climatico così come le nuove tecnologie per il risparmio energetico con il fotovoltaico organico (un prototipo di un pannello biodegradabile a composti organici con il succo di arancia). Un'area è dedicata completamente al gioco e al divertimento per tutti.

Osservare e scoprire. Il percorso espositivo del Muse usa la metafora della montagna per raccontare la vita sulla Terra. Si inizia dalla cima: terrazza e quarto piano ci fanno incontrare sole e ghiaccio, per poi scendere ad approfondire le tematiche delle biodiversità, della sostenibilità, dell'evoluzione, fino al piano interrato e alla meraviglia della serra tropicale.

Una struttura a spirale invita il visitatore ad entrare nel mondo della preistoria. I principali ritrovamenti locali custoditi al Museo delle Scienze sono esposti in vetrine che illustrano le principali fasi dell’evoluzione culturale, economica e sociale nella preistoria delle Alpi: la presenza dell’uomo di Neanderthal sui massicci alpini meridionali durante le fasi più calde dell’ultimo periodo glaciale nel Paleolitico medio, l’arrivo di Homo sapiens al termine delle grandi glaciazioni nel Paleolitico superiore e la sua diffusione all’interno delle vallate alpine nel Mesolitico, l’introduzione di agricoltura ed allevamento nel Neolitico e la grande innovazione tecnologica della lavorazione dei metalli nella protostoria.
Apparati multimediali forniscono approfondimenti tematici suggeriti dai reperti esposti e riproduzioni di figure umane intente in attività quotidiane arricchiscono il percorso espositivo, introducendo il visitatore in uno spazio immersivo ove dei video favoriscono la suggestione e l’emozione di vivere in tempi preistorici. Due acquari ospitano specie di lago in contesti archeologici: un sito di alta montagna nel primo, un ambiente palafitticolo nell’altro.

Parliamo di uno spazio in continua evoluzione aperto alle collaborazioni internazionali e con un ricco programma di eventi collaterali. All'esterno si può visitare anche il giardino botanico.

Nessuno degli gli animali tassedermizzati presenti nella esposizione permanente del MUSE è stato ucciso con lo scopo esplicito di essere esibito in questo Museo. Tutti gli animali  sono morti naturalmente e donati al museo oppure frutto di attività di acquisto o scambio con istituzioni museali oppure con enti di conservazione della fauna.


LUCIANO ZANARDINI 26 ago 2020 15:35