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Brescia
di VITTORIO BERTONI 11 feb 2020 10:19

Una degustazione al Museo

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Sarà il Museo Diocesano, venerdì 14 a partire dalle 18, a tenere a battesimo la nuova annata del Valtènesi. Il déblocage del nuovo millesimo, come da disciplinare, sarà celebrato a partire dalle 18 con un grande banco d'assaggio ad ingresso gratuito

Sarà il Museo Diocesano, venerdì 14 a partire dalle 18, a tenere a battesimo la nuova annata del Valtènesi. Il déblocage del nuovo millesimo, come da disciplinare, sarà celebrato a partire dalle 18 con un grande banco d'assaggio ad ingresso gratuito. La prima del vino rosa tiene a battesimo la nuova collaborazione tra il Consorzio Valtenesi ed il Festival Le X Giornate diretto dal maestro Daniele Alberti. “Sarà il primo passo di una partnership – spiega il presidente del Consorzio, Alessandro Luzzago - che proseguirà nel corso dell’anno. Il maestro Alberti e lo staff del Festival saranno al nostro fianco non solo per far crescere manifestazioni già consolidate e conosciute come Italia in Rosa, a giugno e Profumi di Mosto, in ottobre, ma anche per un nuovo evento che si terrà a Puegnago con il coinvolgimento dei grandi protagonisti della ristorazione gardesana”. Saranno 34 le cantine pronte a stappare e proporre in degustazione in assoluta anteprima i loro nuovi vini rosa in abbinamento ad assaggi di risotto al Valtènesi. “Da Brescia – continua il direttore, Carlo Alberto Panont - partirà la campagna di lancio 2020 di un prodotto che, nel corso dell’ultimo quinquennio, ha praticamente raddoppiato la produzione arrivando alla soglia dei 2 milioni di bottiglie. In questi anni abbiamo lavorato per far crescere la cultura del bere rosa in Italia: con la ricerca qualitativa insieme ai Francesi e con la creazione dell'Istituto del vino rosa autoctono italiano. Ci ripresentiamo sul mercato con un millesimo sicuramente di grande interesse. Per il Valtènesi, il 2019 è stata un’annata forse poco generosa in termini quantitativi, ma con un corredo qualitativo che preannuncia vini rosa particolarmente fini, eleganti, persistenti, verticali e con elevate prospettive di longevità”. C'è un denominatore comune tra musica, arte e vino che rappresenta la sintesi di una narrazione. “Sono mondi apparentemente distanti – afferma il maestro Daniele Alberti – eppure confinanti, dal cui incontro si genera un’alchimia magnetica, un’ebbrezza sensoriale senza confini. Del resto cultura significa poesia, letteratura, musica appunto, ma anche storia, suggestioni, sapori, odori, colori: essenza di un territorio, come quello della Valtènesi, ricco di fascino e straordinaria bellezza naturale, che negli anni è stato capace di evolversi fino ad esprimere vini di eccellenza oggi famosi e riconosciuti nel mondo. In particolare, quella del Consorzio, è una storia fatta dagli uomini, scritta con il duro lavoro, una storia così bella e preziosa che non poteva non essere raccontata”. Una storia che connette vino, territorio e persone.

VITTORIO BERTONI 11 feb 2020 10:19