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Gussago
di REDAZIONE 31 lug 2025 15:16

Attese per una vendemmia da ricordare

Ottimismo e fiducia: sono questi i sentimenti con cui i viticoltori bresciani si preparano alla prossima vendemmia. Lo rende noto Coldiretti Brescia sulla base di un monitoraggio tra i propri associati, nel sottolineare che nonostante un andamento climatico complesso, le aspettative sono elevate per tutte le principali denominazioni del territorio, a cominciare dalla qualità delle uve. Presupposti – precisa Coldiretti Brescia – che fanno sperare in una grande vendemmia.

“La vendemmia 2025 si preannuncia come una delle più interessanti degli ultimi anni per la provincia di Brescia” puntualizza Simone Frusca, responsabile dell’ufficio tecnico di Coldiretti Brescia, nell’analizzare in dettaglio l’andamento della campagna vitivinicola in corso sul territorio. “Grazie alla capacità della vite di adattarsi a un andamento meteo articolato, con una primavera fresca e piovosa seguita da un’estate altalenante, ci aspettiamo una produzione abbondante e di qualità. Stimiamo un raccolto intorno ai 650.000 quintali di uva, con un incremento del 4% rispetto allo scorso anno e dell’8% sulla media degli ultimi sette”. “Il ritorno a tempi di raccolta più tradizionali, favorito da un importante volano termico, e la maturazione scalare delle uve – conclude Frusca – fanno presagire un’annata ideale per ottenere vini longevi e strutturati, in particolare grandi riserve”.

“In un contesto nazionale complesso, - commenta Silvano Brescianini, viticoltore e vicepresidente di Coldiretti Brescia - il comparto vitivinicolo bresciano si distingue per stabilità, con un leggero calo dei volumi venduti ma un incremento del valore medio della bottiglia e prezzi delle uve invariati: un segnale positivo per l’intera filiera."

“Si preannuncia una vendemmia tra le migliori degli ultimi anni – commenta Laura Facchetti, Presidente di Coldiretti Brescia – con una qualità che premia il lavoro, la resilienza e la capacità di adattamento dei nostri viticoltori. Dalle colline della Franciacorta ai vigneti della Valle Camonica, raccogliamo il frutto di un’agricoltura attenta, sostenibile e sempre più legata al territorio. La viticoltura bresciana conferma il suo ruolo strategico non solo in termini produttivi, ma anche identitari e turistici, raccontando attraverso il vino la bellezza e la ricchezza delle nostre campagne. Il mercato italiano del vino sta vivendo una fase di rallentamento: i consumi interni sono in calo e molti territori devono fare i conti con una riduzione sia delle vendite che dei prezzi. Anche l’export ha subito un rallentamento e le giacenze di cantina hanno ulteriormente appesantito gli effetti di una domanda stagnante. A Brescia invece il quadro è decisamente più solido con vendite in volumi in lieve flessione ma con il valore dell'uva e delle bottiglie leggermente cresciuto. Da attenzionare anche nel bresciano alcune produzioni, soprattutto legate ai vini rossi che soffrono un deciso calo dei consumi. Coldiretti continuerà a sostenerlo con forza, dando voce ai produttori e tutelando il valore del vino italiano nel mondo”.

Un quadro che emerge dalle testimonianze dirette dei produttori delle principali zone vitivinicole della provincia – dalla Franciacorta alla Valtenesi, dalla Lugana alle colline moreniche, a Botticino e Capriano del Colle fino ai vigneti della Valle Camonica – raccolte da Coldiretti Brescia.

REDAZIONE 31 lug 2025 15:16