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Brescia
di REDAZIONE 15 apr 2020 14:49

Caf e Patronato superlavoro per Covid-19

Giorni di frenetica attività alla Cisl di via Altipiano d'Asiago per l'invio delle richieste per accedere alla misure e agli aiuti previsti da Governo e Regione per fare fronte alle difficoltà economiche cretesi con il lockdown per arginare l'epidemia da coronavirus

Le misure per fare fronte alle tante situazioni di crisi che in capo a nuclei familiari e lavoratori si sono aperte con l’esplosione dell’emergenza sanitaria ci sono, anche se la macchina burocratica non sempre rende le cose semplici e immediate. La conferma arriva dal patronato Inas e dal Caf della Cisl di Brescia, in questi giorni (Pasqua e Pasquetta compresi) , in questi giorni letteralmente preso d’assalto, al pari di tante altre realtà, per cercare di supportare le persone nella ricerca della misura più adeguata al singolo bisogno fra quelle messe in campo dal Governo e da altre istituzioni per la fase emergenziale.

“Con i decreti del governo e le delibere regionali che sono stati adottati nel corso delle settimane – afferma Alberto Goldani, responsabile del Patronato Inas Cisl di Brescia – sono state date prime risposte al mondo del lavoro messo in grandissima difficoltà dall’emergenza sanitaria”. L’estensione dello strumento della cassa integrazione anche alle aziende di piccolissime dimensioni, quelle con meno di cinque dipendenti, consente a molti lavoratori di tirare un sospiro di sollievo, e anche se non particolarmente rilevante in quanto a importi (600 euro), anche l’indennità mensile per liberi professionisti, ex co.co.co, lavoratori autonomi, lavoratori stagionali del settore del turismo e delle terme, operai agricoli a tempo determinato, lavoratori iscritti al fondo pensione dello spettacolo così come la sospensione di tanti adempimenti fiscali sono misure con cui, pur in presenza di una platea di aventi diritto sterminata, lo Stato ha cercato di farsi vicino alle tantissime situazioni di bisogno. Se Goldani non ha elementi per giudicare l’efficacia delle misure, ha invece tante valide argomentazioni per mettere in risalto alcune difficoltà “tecniche” che ha riscontrato sul campo. “Nei primissimi giorni dell’emergenza – afferma – abbiamo avuto grandi difficoltà nel collegarci al sito dell’Inps per l’invio delle domande e delle relative documentazioni. La situazione è un po’ migliorata anche se, probabilmente anche a causa della mole di domande inviate, oggi impieghiamo il triplo del tempo che in situazioni di normalità è necessario per l’istruzione di una pratica telematica”.

Una situazione più o meno analoga si vive anche al Caf del sindacato di via Altipiano d’Asiago, come conferma Tiziana Fortunali, responsabile dei Servizi fiscali della Cisl bresciana, che con i colleghi sta rispondendo senza soluzione di continuità alle richieste più disparate, tutte però concentrate su quello che è possibile avere nell’immediato, nella fase dell’emergenza (oltre alle misure già ricordate per i lavoratori, ci sono i congedi parentali, il bonus baby sitter e altre forme di aiuto alla famiglia, la sospensione del pagamento della rata del mutuo e altro ancora), Anche se in questi giorni è difficile distogliere lo sguardo dai tanti bisogni del contingente, anche al Caf della Cisl, che con la sua attività riesce normalmente a intercettare difficoltà e criticità, si cerca di guardare a quelli che saranno i bisogni del dopo emergenza, situazioni di difficoltà che non andranno dimenticate. “Dire oggi quelle che, una volta passata la fase emergenziale dovranno essere criticità da non abbandonare a se stesse – afferma la responsabile del Caf della Cisl – non è facile. La crisi sanitaria ha amplificato situazioni di fragilità esistenti”. Tiziana Fortunali pensa, per esempio, alle tante persone che ancora prima dell’arrivo del coronavirus non potevano contare su stabili rapporti di lavoro, alle tante famiglie che devono gestire situazioni di disabilità che questo tempo di “reclusione forzata” rischiano di incancrenirsi. Eventuali misure di sostegno per quella che potremo definire la fase 2 non dovranno dimenticarsi di queste situazioni, “magari potenziando strumenti che già esistono, a partire dal reddito di cittadinanza”.

REDAZIONE 15 apr 2020 14:49