lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di REDAZIONE 10 dic 2020 16:25

L'Export bresciano in crescita

Nel terzo trimestre 2020 le esportazioni bresciane ammontano a 3,73 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto ai 3,1 miliardi del precedente trimestre. Rispetto al terzo trimestre 2019 (3,83 miliardi) le esportazioni risultano però ancora leggermente inferiori. A osservarlo è il Centro studi di Apindustria rielaborando i dati dell’Istat relativi all’export. A livello cumulato, nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni arrivano così a circa 10,65 miliardi, in calo del 14% rispetto ai 12,4 miliardi dell’analogo periodo del 2019. Per quanto riguarda le importazioni, nel terzo trimestre 2020 queste ammontano a 1,8 miliardi di euro circa, un dato in linea con il secondo trimestre. A livello cumulato le importazioni del 2020 (fino a fine settembre) ammontano a 5,65 miliardi di euro, in calo di quasi il 18% rispetto all’analogo periodo del 2019. La dinamica delle esportazioni è in linea con il passato, anche se cresce leggermente (di poco più di un punto percentuale) l’export verso le aree non Ue, in particolare verso l’estremo Oriente, area interessata prima di altre dalla ripresa economica nella seconda parte dell’anno. Come osserva l’Istat nei primi nove mesi del 2020, i contributi maggiori alla diminuzione su base annua delle esportazioni nazionali derivano dal calo delle vendite di Piemonte (-16,2%) e Lombardia (-14,3%) verso la Germania, di Piemonte (-17,8%), Lombardia (-15,3%) ed Emilia-Romagna (-12,5%) verso la Francia. Brescia è tra le province italiane che mostra le peggiori performance sull’export insieme a Milano, Torino, Firenze, Bergamo e Vicenza.

«I dati relativi al terzo trimestre – commenta il Presidente di Apindustria Brescia Pierluigi Cordua – evidenziano che non appena la situazione della pandemia rientra e quindi si permette alle imprese di lavorare la risposta è immediata. I dati del terzo trimestre fanno quindi sperare in una forte ripartenza il prossimo anno, quando i vaccini da un lato e una curva pandemica che sembra ritornata sotto controllo dovrebbero consentire una maggiore operatività. È altrettanto vero che il quarto trimestre sta avendo un rallentamento: non c’è stato il lockdown della primavera ma soprattutto in alcuni settori le difficoltà sono parecchie. L’auspicio è che la luce di ripresa che abbiamo visto nel terzo trimestre possa essere consolidata per l’intero 2021».

REDAZIONE 10 dic 2020 16:25