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di REDAZIONE 07 mar 2022 15:22

Le imprese 'rosa' subiscono maggiormente la crisi

Se il mondo artigiano ha sostanzialmente retto segnando a fine anno la nascita di ben 2.091 imprese artigiane nella nostra provincia, gli effetti della crisi dovuta alla pandemia sono stati particolarmente pesanti sulle donne artigiane. “Basta un dato – spiega Bortolo Agliardi, Presidente dell’Associazione Artigiani di Brescia – che riguarda la Lombardia: nel 2020 le imprese al femminile hanno registrato in un anno, rispetto a quelle maschili, una diminuzione del fatturato del 29%. Il fatto che in un periodo di crisi siano le donne a subire maggiormente è un segnale che non va ignorato, vuol dire che nel mondo del lavoro qualcosa non va”.

“Le motivazioni – spiega il Presidente – sono diverse: certamente ci sono settori che sono stati più colpiti, quello della ristorazione, quello del commercio, quello del benessere, della cura alla persona che sono prettamente femminili, ma anche la difficoltà di coniugare i tempi di cura e di lavoro hanno certamente pesato. Per questo oggi è necessario un welfare che sappia essere di reale supporto nella gestione dei tempi casa-lavoro, l’offerta di una formazione continua alle donne che sappia incentivare il loro sapere e la loro voglia di fare. Le donne partono comunque da una scolarizzazione alta e offrono al mondo del lavoro capacità, qualità e costanza”.

“Dobbiamo contribuire tutti – continua Agliardi - perché la donna venga giustamente valorizzata nel mondo del lavoro e perché ci sia una reale parità nei salari e nelle possibilità. Sono tante le cose che si possono mettere in campo. La Legge di Bilancio 2022 ha esteso alle aziende con più di 50 addetti (invece che gli attuali “oltre 100”), l’obbligo di redigere il rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile. Per le imprese di dimensioni inferiori resta una facoltà. Si parla di “certificazione di pari opportunità”, che potrà essere conseguita dalle aziende di tutte le dimensioni e, per quelle del settore privato che la otterranno, nel 2022 ci sarà la possibilità di godere di uno sgravio sui contributi previdenziali a carico del datore di lavoro non oltre l’1% di quanto dovuto e massimo 50mila euro, e comunque fino a esaurimento del budget complessivo di 50 milioni.

Tale beneficio avvantaggia significativamente le grandi aziende, a discapito di quelle appartenenti al comparto artigiano che beneficerebbero, nel caso riuscissero ad accedervi, di un incentivo di molto ridotto. Sarebbe importante tornare a stanziare risorse utili a incentivare la contrattazione di secondo livello, specie aziendale, in materia di conciliazione dei tempi di vita e lavoro.

E infatti, in questo modo, ogni impresa grande o piccola che sia, potrebbe promuovere gli interventi più adatti e più soddisfacenti per i propri lavoratori, attraverso una contrattazione costruita ad hoc sulla propria impresa, in sinergia con le organizzazioni sindacali. Tali risorse non sono più state stanziate dopo l’anno 2018.Per quanto ci compete, ogni anno attraverso Artfidi Lombardia, sosteniamo l’imprenditoria femminile attivando tutti i canali di sostegno esistenti.

"Il mio augurio - conclude Agliardi - è che l’8 marzo non sia solo una data simbolica ma contribuisca davvero a rivedere il nostro modello di lavoro delle donne che lavorano e ne favoriscano la loro crescita”.

 

REDAZIONE 07 mar 2022 15:22