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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 30 ott 2015 00:00

Brescia per la cura della casa comune alla luce della "Laudato si’"

Il 30 ottobre, alle 18, a Brend un convegNo promosso dalla diocesi, in collaborazione con le due università cittadine, per chiamare la Chiesa locale e la società civile a riflettere su alcune indicazioni contenute nell'Enciclica di papa Francesco

Venerdì 30 ottobre 18.00, a Palazzo Martinengo Colleoni, sede di Brend, Brescia si mette in cammino guidata dal vescovo Luciano Monari per leggere l’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco. La diocesi di Brescia – in collaborazione con l’Università cattolica e l’Università degli studi di Brescia – nell’ambito della presentazione pubblica dell’Enciclica, ha, infatti, colto l’occasione per dare voce, attorno ad alcuni dei temi contenuti nella Laudato si’, alle persone impegnate a diverso titolo in realtà ed esperienze varie del territorio bresciano. Il fulcro del convegno “Brescia per la cura della casa comune e l’Enciclica Laudato si’” è la lectio magistralis del vescovo Luciano Monari, preceduta dal saluto di don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio per l’impegno sociale, e dall’introduzione di Caterina Calabria. Le conclusioni sono affidate a Pierluigi Malavasi (Università Cattolica, direttore ASA) e a Giovanni Plizzari (Università degli Studi di Brescia). Attraverso alcuni interventi, tra cui quello del sindaco Emilio Del Bono, e diverse video interviste verranno presentate analisi e testimonianze provenienti sia dal mondo accademico che dalla società civile.

La società civile, nelle sue diverse componenti, si interroga e inizia a tessere un dialogo per affrontare i problemi, “riparare tutto ciò che abbiamo distrutto” (63. II. 1), costruire un’ecologia per pensare a quello che Brescia lascia ai figli e ai nipoti. “L’istanza locale può fare la differenza” (179. V. 2). “Associazioni, parrocchie, movimenti, università, scuole, comunità, cooperative, enti, imprese, si danno convegno – racconta il prof. Pierluigi Malavasi – per prendersi cura della casa comune. Le questioni relative all’ambiente e allo sviluppo economico chiedono di porre attenzione alle politiche su scala globale e locale; emerge una ‘grande sfida culturale, spirituale e educativa che implicherà lunghi processi di rigenerazione’” (202. VI).

Don Mario Benedini, direttore dell’Ufficio per l’impegno sociale della diocesi di Brescia, ricorda che spetta a ogni persona, far sì che maturi “un nuovo tessuto sociale e locale” (232. VI. 5) perché “la cura per la natura è parte di uno stile di vita che implica capacità di vivere insieme e di comunione” (228. VI. 5). Un’opportunità rivolta alla cittadinanza per “sentire nuovamente che abbiamo bisogno gli uni degli altri, che abbiamo una responsabilità verso gli altri e verso il mondo” (229. VI. 5) a cui non ci possiamo sottrarre.

“Niente di questo mondo ci è indifferente. Tutto ci coinvolge. Vogliamo prenderci cura della nostra casa comune. Questo tema è tanto sentito da Papa Francesco – spiega il prof. Giovanni Plizzari dell’Università degli Studi di Brescia – che ha deciso di scrivere un’Enciclica che tratta il tema dell’ambiente e dell’ecologia in modo integrale, che va ben oltre gli aspetti tecnici, per la conservazione della nostra Casa Comune. L’enciclica propone anche vie per trovare delle soluzioni ai problemi che attanagliano l’umanità e la chiesa. Per mettere in pratica le indicazioni del Santo Padre è necessario divulgare la cultura della conservazione del creato, della nostra Casa Comune, che è quanto di più prezioso abbiamo. Per questo le Università sono al centro di questo progetto, per divulgare la cultura e formare giovani sensibili a questi temi. Con grande entusiasmo condividiamo questa iniziativa con l’Università cattolica e la Diocesi di Brescia, con la speranza di aprire il cuore delle persone ai temi dell’ecologia integrale, continuando il processo iniziato da papa Francesco con la scrittura dell’Enciclica”.

“Dal titolo del convegno, ‘Brescia per la cura della casa comune e l’Enciclica Laudato si’, si comprende quali sono le aspettative e gli obiettivi a cui tendiamo – commenta Roberto Zanolini, membro della commissione di pastorale sociale –: un’assunzione di responsabilità, ognuno nei propri ambiti, la creazione di un lavoro comune, quindi, finalizzato alla costruzione di un percorso di cambiamento, partendo da una piena consapevolezza dei problemi sia generali che locali”.
REDAZIONE ONLINE 30 ott 2015 00:00