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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 09 feb 2016 00:00

Disturbi mentali e rischio violenza: cosa accade dopo gli Opg?

Dal 10 al 12 febbraio si terrà presso il Centro San Giovanni di Dio Irccs Fatebenefratelli, un corso di formazione su "Il rischio violenza nei disturbi mentali gravi: prevenzione, valutazione e gestione". Il corso, che sarà condotto in maniera interattiva, prevede un massimo di 35 partecipanti e sarà riservato a psicologi e psichiatri

A quasi un anno dalla chiusura degli Opg, i famigerati Ospedali psichiatrici giudiziari, che ne è dei pazienti che vi erano ricoverati? E, soprattutto, le Rems (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza) che li sostituiscono, laddove esistono funzionano davvero? Sarà questo uno dei temi che verranno discussi a Brescia, presso il Centro San Giovanni di Dio Irccs Fatebenefratelli, nella tre giorni di formazione su “Il rischio violenza nei disturbi mentali gravi: prevenzione, valutazione e gestione”, dal 10 al 12 febbraio prossimo. Il corso, che sarà condotto in maniera interattiva, prevede un massimo di 35 partecipanti e sarà riservato a psicologi e psichiatri.

Sarà anche un’occasione per i giornalisti che vorranno rendersi conto della gravità di quest’emergenza. Infatti, dopo la chiusura degli Opg, gran parte dei pazienti è stata trasferita nelle Rems gestite dai Dipartimenti di salute mentale. Ma non tutte le Regioni stanno rispettando la tabella di marcia.
In Lombardia, il centro Sacro Cuore – Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro e il Centro S. Ambrogio – Fatebenefratelli di Cernusco Sul Naviglio sono entrambe strutture che accolgono persone dimesse da Opg. «Tale impegno fa pienamente parte della nostra missione – commenta fra Marco Fabello, direttore generale dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia -. Nella società dell’efficienza e della competizione, non c’è infatti nessuno di più “lontano” di un malato di mente che ha compiuto un crimine e che ha violato le regole della società. Ed è per questo che l’assistenza a questi pazienti qualifica e dà senso al nostro operato».

Il corso vuole fornire le conoscenze per valutare e trattare persone con una storia di comportamenti violenti o a rischio di violenza, e che attualmente sono affidati ai Dipartimenti di salute mentale, i quali sono solo in parte attrezzati a trattare efficacemente tali pazienti. La cui riabilitazione, aggiunge Fabello, «è certamente complessa, in quanto si tratta di persone prive di rete sociale con la necessità di ricostruire un tessuto socio relazionale partendo spesso da zero. Tuttavia, se trattate adeguatamente e reinserite in quella rete, queste persone cessano di compiere reati, che sono talvolta secondari al loro stato di abbandono oltre che alla loro psicopatologia».
Durante il corso, verranno presentati i risultati del progetto “Violence risk and mental disorders” (Viormed), finanziato dalla Regione Lombardia, che è l’unico sistematico studio di coorte su pazienti con storia di violenza condotto in Italia. Interverranno: Viola Bulgari, psicologa, ricercatrice, UO di Psichiatria epidemiologica e valutativa, Irccs Fatebenefratelli, Brescia; Valentina Candini, psicologa, ricercatrice, UO di Psichiatria epidemiologica e valutativa, Irccs Fatebenefratelli, Brescia; Vincenzo Caretti, professore ordinario, Università degli Studi di Palermo e Università Lumsa, Roma; Andrea Cipriani, psichiatra, associate professor, Department of psychiatry, University of Oxford (Uk); Giovanni de Girolamo, psichiatra, responsabile UO di Psichiatria epidemiologica e valutativa, Irccs Fatebenefratelli, Brescia; Luciano Eusebi, professore ordinario di Diritto penale, Università Cattolica di Milano; Giuseppe Nicolò, direttore Dipartimento di salute mentale, Asl Roma G; Franco Scarpa, psichiatra, criminologo, direttore Uoc “Salute in carcere”, Usl 11 Toscana.

Per iscrizioni: Chiara Verzeletti, tel. 030/35.01.639, cverzeletti@fatebenefratelli.eu. L’iscrizione ai corsi si effettua online sul sito www.irccs-fatebenefratelli.it.
REDAZIONE ONLINE 09 feb 2016 00:00