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Bienno
di LINDA BRESSANELLI 22 lug 2015 00:00

Il saluto a don Aldo Mariotti

Si sono svolti i funerali dell'amato parroco di Bienno che ha lasciato la sua comunità dopo un anno di malattia. La chiesa di S.Faustino gremita per ricordarlo

“Per don Aldo i mesi di riflessione e di preghiera sono stati mesi di obbedienza a Dio”. Con queste parole il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, nell'omelia per i funerali di don Aldo Mariotti, ha riassunto lo spirito con cui il parroco di Bienno aveva inteso la malattia. Dopo la “grande sentenza”, come l’ha definita il vescovo, ovvero la diagnosi, poco più di un anno fa, della leucemia, don Aldo aveva iniziato un itinerario di lotta, nell'obbedienza a Dio: “Ha detto sì alla sua esistenza nella malattia, ha combattuto con impegno quotidiano”, ha proseguito mons. Monari raccontando come, incassato il colpo, don Aldo abbia voluto combattere, accettando il calvario come Cristo e sottoponendosi al trapianto di midollo, soffrendo senza mai avere risentimenti nei confronti di Dio e del mondo.

Con rammarico il vescovo ha affermato: “Per don Aldo era grande il desiderio di vivere e di tornare a servire le sue parrocchie”. I suoi giovani, gli anziani, i volontari, tutti coloro che in questo difficile periodo gli erano stati vicini ci credevano con lui, che un giorno avrebbe fatto ritorno in Valgrigna. Gli stessi che martedì mattina si sono radunati in centinaia dentro e fuori la parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita per dare al sacerdote l’ultimo affettuoso saluto.

Ancora mons. Monari, nel suo intervento, ha voluto rimarcare il coinvolgimento della comunità di fedeli accorsa alle esequie di don Aldo nella preghiera, nel canto, ma anche nel silenzio. Un atteggiamento composto e intenso che ha commosso il vescovo stesso. Era questo che amava trasmettere don Aldo: un coinvolgimento nella preghiera che fosse soprattutto condivisione e gioia. Un tratto rimarcato da mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo e compagno di seminario del parroco di Bienno, parlando dall’altare del sorriso grande di don Aldo, della sua gioia della fede che “contagiava” chi lo incontrava. Quel “Sei forte” che amava ripetere a chi ne aveva bisogno, che infondeva subito simpatia e amicizia, ma soprattutto che confortava con la sua autenticità.

In chiesa sono anche state lette le parole di don Mario Neva, “Fidei Donum” presso la Diocesi di Albomey (Benin, Africa), che ha ricordato un traguardo importante tagliato da don Aldo, il 40esimo di sacerdozio. Venne infatti ordinato nel 1975, a 25 anni. I primi incarichi da curato li svolse a Sale Marasino e a Esine. Nel 1990 divenne parroco di Gorzone e vi rimase per 10 anni, poi, nel 2000, venne trasferito a Bienno. Successivamente, nel 2011, con l’Unione pastorale della Valgrigna, prese anche la guida delle parrocchie di Esine, Berzo Inferiore, Prestine e Plemo.

Il vescovo Monari e i parroci concelebranti hanno voluto riconoscere, nel corso della cerimonia funebre, la dedizione con la quale don Aldo lavorò nella costituzione dell’Unità Pastorale Valgrigna, facendo superare – come hanno confermato anche i membri del Consiglio pastorale - timori e campanilismi, fino a convincerli di quanto fosse bello camminare insieme. Ora da parte di tutti c’è la forte volontà di proseguire su questo cammino, sulla via che don Aldo ha tracciato come testimone terreno.
LINDA BRESSANELLI 22 lug 2015 00:00