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Brescia
di VITTORIO BERTONI 04 feb 2016 00:00

La Loggia presenta il bilancio di metà mandato. Del Bono: "Brescia città in movimento"

“Una città in movimento. Una Brescia che cambia”, ha esordito il sindaco Del Bono presentando i numeri che hanno caratterizzato i primi due anni di governo della città

“Una città in movimento. Una Brescia che cambia”. Parte da questa affermazione il bilancio di metà mandato presentato nel Coro delle Monache del Museo di Santa Giulia dal sindaco Emilio Del Bono. Affiancato dalla giunta snocciola numeri e dati di una città nella quale, negli ultimi due anni e mezzo, si vive meglio. I conti sono in ordine. “Siamo stati come degli artigiani. Abbiamo fatto i compiti a casa. Abbiamo visto se i mutui potevano essere rinegoziati e i mutui accesi sono stati in larghissima misura rinegoziati, compreso quello difficilissimo della cassa deposito e prestiti. Sono stati rinegoziati i contratti di servizio e sfruttando le competenze professionali interne le consulenze sono state ridotte di oltre il 50%.

Il debito è sceso di 110 mln, una parte grazie alla vendita di azioni di A2A, ma per il resto facendo scelte oculate. E tutto ciò, cosa che più conta, senza toccare i servizi per i cittadini”. Sul fronte delle partecipate, il primo cittadino ha sottolineato la riforma della governance di Centrale del Latte, che è rimasta l'unica azienda di questo tipo in Italia ad essere controllata da un Comune e A2A, che grazie anche al nuovo management, ha raddoppiato il valore del titolo, ha cresciuto il dividendo e ha consentito di risparmiare oltre 2 mln. Sul capitolo ambiente la giunta ha puntato su trasparenza e informazione. “Abbiamo riattivato alcuni osservatori, creandone anche di nuovi, dentro i quali figure terze, non le aziende, cittadini e consigli di quartiere rappresentati possono valutare con oggettività i numeri che vengono forniti”. E ricorda tra i risultati positivi la nomina del commissario per il Sito Caffaro, l’abbattimento del cromo esavalente nell’acqua, il Pgt green con un -69% di superficie agricola costruita e -50% di consumo di suolo e le bonifiche che hanno restituito alla città le scuole Calvino-Deledda, il giardino Divisione Acqui e prossimamente il parco di via Nullo. E la grande sfida sulla differenziata che, grazie al cambiamento del metodo di raccolta, dovrebbe portare in 5 anni a un risultato del 65%. Dati positivi anche per il trasporto pubblico. “Abbiamo registrato, unico caso in Italia, un aumento del 10% dei passeggeri sui bus, sono stati potenziati i servizi con 500mila km/anno e sono stati creati nuovi collegamenti tra il trasporto di superficie e la metro. Confortati dall'aumento del 55% fatto registrare dagli abbonati di “bicimia”, abbiamo prestato grande attenzione alla ciclabilità aumentando le postazioni e creando 6 nuovi percorsi ciclopedonali”. Positivo anche il bilancio che riguarda la cultura. “La musealizzazione della quarta cella del Capitolium e la riapertura del Teatro Romano hanno permesso di raddoppiare il numero dei visitatori nel parco archeologico, mentre gli ingressi ai musei sono cresciuti del 49%. Significativo anche l'incremento di abbonati, in buona parte sotto i 30 anni, che si è registrato a teatro”. Sul fronte del turismo, i dati relativi alle presenze parlano di un +22%, segno che la città sta diventando sempre più attrattiva.

Molto è stato fatto anche utilizzando le nuove tecnologie. “Brescia è più 'smart' grazie ai nuovi punti di accesso wi-fi, alle nuove luci led che consentono un -39% di consumo di energia e alle scuole in rete. Sono un fiore all'occhiello le nuove applicazioni che dal telefonino consentono di acquistare biglietti per autobus e sosta, noleggiare biciclette e gestire permessi ZTL”. Siamo ai titoli di coda. Tra gli slogan scelti per riassumere due anni e mezzo di lavoro, il sindaco sceglie quello di una “Brescia da amare”, che dovrebbe essere fatto proprio da ogni cittadino e chiude citando un pensiero di Herb Caen: “Una città non si misura dalla sua lunghezza e larghezza, ma dall'esperienza della sua visione e dall'altezza dei suoi sogni”.
VITTORIO BERTONI 04 feb 2016 00:00