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Brescia
18 apr 2016 00:00

“La ricerca delle origini. il diritto degli adottati"

Giovedì 21 aprile, alle 14.45, nell’aula Falcone Borsellino del Dipartimento di Giurisprudenza di corso Mameli 27 un convegno per informare sullo stato attuale della normativa vigente e sui diritti dei figli adottati

Il convegno “La Ricerca delle Origini. il diritto degli adottati secondo la normativa vigente e prospettive future”, organizzato dall’assessorato alla Scuola del Comune di Brescia, è in programma giovedì 21 aprile, alle 14.45, nell’aula Falcone Borsellino del Dipartimento di Giurisprudenza di corso Mameli 27.

L’obiettivo dell’iniziativa, patrocinata dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia e dall’Università degli studi di Brescia, è informare sullo stato attuale della normativa vigente e sui diritti dei figli adottati. Pertanto sono stati invitati i rappresentanti degli organi competenti in materia (Camera dei Deputati e Tribunale per i Minorenni di Brescia) e i componenti delle associazioni che hanno promosso la modifica di legge dell’articolo 28 dell’ex legge 184/83.

Il 18 giugno 2015 la Camera dei Deputati ha approvato il testo del disegno di legge n. 784, che è il risultato dell’unificazione di numerose proposte di legge ad esso abbinate e che disciplina la possibilità di accesso dei figli non riconosciuti alla nascita ai dati identificativi della madre, al fine di soddisfare il diritto fondamentale di ogni essere umano alla conoscenza delle proprie origini. Il disegno di legge è stato, quindi, trasmesso al Senato il 19 giugno, ed è stato assegnato alla Commissione Giustizia (AS.1978).

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 278/13, ha sancito l'illegittimità dell'articolo 28 della legge 184/83 nella parte in cui non prevede le modalità attraverso le quali assicurare ai figli non riconosciuti il diritto di accesso alle informazioni sulle proprie origini, accogliendo quanto espresso nella sentenza del 25 settembre 2012 della Corte di Strasburgo. Per garantire un adeguato bilanciamento dei diritti delle parti, la stessa Consulta ha disposto che il divieto di accesso a tali informazioni non risulti più irreversibile e che la madre biologica, su richiesta del figlio adulto, possa essere invitata a esprimere l'eventuale volontà di revocare l'anonimato, rinviando al legislatore i relativi provvedimenti riguardo alle sole modalità di interpello della madre.

Tuttavia, in seguito alla suddetta sentenza, i Tribunali per i Minorenni italiani stanno procedendo con condotte estremamente diversificate, accettando oppure rigettando le istanze degli interessati. A Firenze, Roma, Trieste e Torino, ad esempio, si sta già procedendo alle ricerche delle madri biologiche di chi ha presentato l’istanza e al loro interpello in merito alla revoca dell'anonimato, mentre in molte altre città i rispettivi presidenti dei tribunali per i minori attendono l'approvazione della modifica della legge da parte del legislatore. Tale difformità contribuisce a un’ulteriore discriminazione tra i cittadini. A oggi quattrocentomila cittadini italiani si trovano in questa situazione di incertezza.
Il convegno, a ingresso libero, è rivolto a tutta la cittadinanza, in particolar modo a genitori, insegnanti e educatori.
18 apr 2016 00:00