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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 11 ott 2016 08:47

Aperta la Leonardo Arvedi

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la Residenza sanitaria disabili “Leonardo Arverdi”. Grazie all’accordo siglato fra la Loggia e la Fondazione Sospiro, la città avrà a disposizione 40 nuovi posti letto

A Brescia si amplia l’offerta di servizi dedicati alla disabilità intellettiva e all’autismo. Venerdì scorso, infatti, è stata inaugurata la Residenza sanitaria disabili “Leonardo Arvedi”, sita nella struttura comunale di via Mantova, che sino al 2011 ha ospitato l’omonima residenza per anziani. In tutto sono 40 i posti letto che il Comune, di concerto con la Fondazione istituto ospedaliero Sospiro di Cremona, ha messo a disposizione dei bisogni della comunità. Ne abbiamo parlato con Felice Scalvini, assessore alle Politiche per la Famiglia, la persona, la sanità e le politiche in Loggia.

Qual è l’offerta della nuova struttura e come si colloca la collaborazione con la Fondazione Sospiro?

La Fondazione Sospiro ha investito una somma considerevole, oltre un milione e mezzo di euro, in una struttura di proprietà del Comune che era a suo tempo destinata agli anziani. Da tempo era vuota perché quest’ultimi erano stati trasferiti in una nuova struttura, quella di “Brescia Solidale” a San Polo. Già i miei predecessori si erano posti il problema del riutilizzo, noi abbiamo chiuso l’accordo con la Fondazione Sospiro perché l’insediamento dei nuovi servizi era legato a due condizioni. La prima era di carattere normativo: nella pianificazione regionale si chiedeva la possibilità di avere posti convenzionati. La seconda condizione era di natura strutturale: nel frattempo, complice anche la nuova normativa antisismica, si erano resi necessari interventi cospicui di ristrutturazione. Ci siamo quindi incontrati con la Fondazione Sospiro che sta attuando una politica di riavvicinamento dei disabili ospitati nella loro struttura al territorio, decentrando le loro attività. Una ventina di bresciani con disabilità, infatti, ospiti a Cremona, entreranno in questi giorni nella struttura di via Mantova. Saranno messi a disposizione, poi, altri posti letto, ampliando così l’offerta a fronte delle nuove esigenze della città. A questo si aggiunge il dato occupazionale: 45 persone troveranno lavoro nell’Arvedi, circa il 50% di questi sono bresciani quotidianamente impiegati a Cremona.

Come si configura a Brescia l’offerta assistenziale ai disabili? Di che numeri parliamo?

Per quanto riguarda le Rsd abbiamo oltre 150 posti che coprono il fabbisogno della città. Una risposta molto significativa la riscontriamo grazie a “strutture più leggere”, in merito a interventi diurni, ciononostante dobbiamo, nei prossimi anni, aumentare l’offerta, non tanto delle Rsd ma delle strutture che affrontano prima il problema o che comunque affrontano situazioni meno compromesse. Il numero dei disabili è in aumento, per un motivo statistico: le attese di vita delle persone disabili oggi si sono allineate a quelle delle persone che non hanno problemi. Cito un dato su tutti: un disabile ospitato in una Rsd ha una permanenza media che oggi, complice anche il processo d’istituzionalizzazione degli anni passati, viene stimata in 40 anni. Fortunatamente per i disabili, sebbene il problema riguardi anche la programmazione, non abbiamo turn over, dobbiamo quindi espandere l’offerta.

ROMANO GUATTA CALDINI 11 ott 2016 08:47