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Brescia
di ELISA GARATTI 30 mag 2021 06:14

C’è bisogno di amore e accoglienza

Accogliere: un gesto generoso, carico di amore per il prossimo. E quando l’accoglienza riguarda i minori, questa azione diventa ancora più delicata e profonda.

È partita il 12 maggio, grazie anche al generoso contributo di Fondazione Asm, la campagna di sensibilizzazione per il Gruppo Famiglie Adottive, l’ultimo nato nella grande famiglia del Cfa, dall’emblematico titolo “Mano nella mano, insieme adottiamo”. “Questa è un’iniziativa recentissima, che promuove un gruppo di mutuo soccorso per famiglie adottive, o in attesa di esserlo, ma che abbiano già conseguito l’idoneità per l’adozione, che siano in attesa di un abbinamento con un minore da adottare o che abbiano già uno o più bambini in adozione – spiega Clotilde Rodondi, vicepresidente del Cfa –. Lo scopo è quello di non far sentire sole le famiglie perché, generalmente, solo nell’anno successivo all’adozione sono seguite dai servizi sociali. Infatti, il nostro gruppo, negli scorsi anni, ha ricevuto molte sollecitazioni da alcune famiglie adottive, che hanno manifestato il bisogno di essere accompagnate e supportate”.

Lo slogan “Mano nella mano, insieme adottiamo” va al cuore dell’esperienza dell’adozione, che deve essere vissuta in gruppo, con la partecipazione di figure professionali esperte. “L’iniziativa prevede di riunirsi una volta al mese in gruppo, gestito da una psicologa psicoterapeuta con una buona esperienza nel settore – continua Clotilde Rodondi –. Seguiamo due filoni: il primo è un percorso di argomenti da approfondire relativi all’adozione. Il secondo, quello a cui teniamo molto, è accogliere le richieste delle famiglie e accompagnarle secondo le loro necessità. All’interno del gruppo, si condividono fatiche, emozioni, preoccupazioni, gioie e dolori. La conduttrice può dare delle chiavi di lettura e possibilità di soluzione”.

 Un’iniziativa che nasce in un momento difficile, sull’onda negativa della pandemia. Tuttavia, quasi inaspettatamente, il Gruppo famiglie affidatarie può evidenziare un trend in crescita. “Il gruppo adottivi è nato lo scorso anno. Dopo i primi due incontri in presenza, abbiamo proseguito da remoto. Nonostante ciò, dalle 3 coppie di partenza, siamo arrivati a 10. Anche se in piena pandemia, il gruppo è cresciuto, ma solo grazie al passaparola – racconta la vicepresidente –. Allo stesso modo, abbiamo avuto un buon numero di disponibilità sia per l’affido, che tante richieste, purtroppo, di famiglie affidatarie da parte dei servizi sociali. I dati dimostrano che la popolazione sente il bisogno di questo servizio. Non solo: buona è anche la sensibilità della popolazione rispetto all’accoglienza di questi temi”.

Un buon inizio, che fa sperare in un proseguimento grandioso. “Adesso, i numeri ci consentono di avere un solo gruppo. Comunque, dall’inizio della campagna di sensibilizzazione, abbiamo già ricevuto altre richieste. Siamo molto contenti. Ci auguriamo di riceverne altre: se saranno numerose, eventualmente, costituiremo più nuclei, dato che trattandosi di gruppi di mutuo soccorso è necessario un numero limitato di partecipanti”.

ELISA GARATTI 30 mag 2021 06:14