Camminando con la giustizia
Con la Messa del Vescovo al Vantiniano prende il via la giornata dedicata al ricordo della strage di Piazza Loggia del 28 maggio 1974

Con la celebrazione della Santa Messa al Vantiniano, presieduta alle 8 dal vescovo Pierantonio Tremolada, prende il via la giornata del ricordo della strage del 1974. Alle 9 in piazza Loggia inizierà la deposizione degli omaggi floreali di tutte le delegazioni presenti davanti alla stele che ricorda i nomi delle vittime dell’attentato. Alle 9.30 nel Palazzo del Comune si terrà, poi, l’incontro riservato con i familiari delle vittime. Alle 10.12, l’ora in cui la bomba esplose 51 anni fa, in piazza risuoneranno otto rintocchi a cui faranno eco quelli delle campane delle parrocchie della città. Alle 10.20 prenderà avvio la commemorazione ufficiale con la presenza di Vera Buonomo, segretaria nazionale della Uil. Le manifestazioni si sposteranno all’auditorium San Barmaba per l’incontro “L’ultimo fascismo e il lungo, sanguinoso dopoguerra” in, dopo i saluti istituzionali, gli studenti avranno modo di dialogare con lo scrittore Antonio Scurati. Questa sera alle 20, infine, nella chiesa si San Francesco d’Assisi, il Concerto in memoria dei Caduti di Piazza della Loggia, offerto alla città dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, con l’orchestra de “I Virtuosi Italiani” e il violinista Uto Ughi. “Camminando con la giustizia” è il titolo che la Casa della Memoria e la città hanno scelto per la giornata.
“Credo che anche quest’anno il ricordo della strage – afferma l’assessore con delega ai rapporti con Casa della Memoria, Marco Fenaroli– rivesta una importanza notevole, perché non viviamo in una campana di vetro isolata dal mondo. La battaglia per la democrazia e la libertà intrapresa 51 anni fa continua a mantenere una importanza decisiva e così pure la partecipazione e l’impegno. Il 28 maggio, allora, ci serve per dire che in questa città ci battiamo con coerenza sul terreno della ricerca della verità”.
Una ricerca che, fin da subito, si è scontrata con la volontà opposta di non arrivare alla verità. “La via che abbiamo seguito – sono altre considerazioni dell’assessore – è stata quello di un cammino largo e unitario. E queste due cose stanno insieme. Ricordo la manifestazione del 20 dicembre scorso in cui la città democratica e antifascista è scesa in piazza per rispondere all’iniziativa dell’estrema destra. Ma ricordo anche quella del 25 aprile: due momenti corali che non sono stati il risultato del lavoro di organizzazioni, ma un messaggio condiviso, largamente condiviso della città. È importante valorizzare queste dimensioni e rimarcare l’impegno delle organizzazioni sindacali nel riproporre, anno dopo anno, la commemorazione ufficiale del mattino”.
Più di mezzo secolo fa furono proprio le organizzazioni sindacali a proclamare quello sciopero generale perché cessasse lo stillicidio di attentati e di violenza che la città e la provincia vivevano da troppo tempo. “Insieme a questo – conclude Fenaroli – mi piace sottolineare la risposta immediata alla strage data dalla classe operaia che riempiva la piazza e quella dei consigli di quartieri che si riunirono quella sera e stilarono una nota diffusa con assemblee rivolte alla cittadinanza. Allora la città seppe dimostrare sin da subito una grande unità popolare. Questo è il dato politico che ancora oggi, a 51 anni dall’esplosione della bomba, mi preme rimarcare perché dimostrano che c’è la capacità di tenere insieme secondo una logica convincente. Si sta insieme perché si condividono i giudizi, gli obiettivi e la lettura della situazione e non solo le parole d’ordine. Qui c’è l’importanza della partecipazione”.
In questo 2025, poi, la memoria si intreccia con l’attualità, in un momento in cui la giustizia ha compiuto un passo importante, con la condanna di Marco Toffaloni, emessa dal Tribunale Minorile di Brescia. “Il tema di quest’anno – afferma al proposito il presidente di Casa della Memoria, Manlio Milani – dà il senso di un cammino che è importante da valutare in due aspetti. Un cammino molto doloroso di elaborazione, di ricerca della verità non facile, ma è stato anche un cammino che ha incontrato da un lato la verità storica e dall’altro un incontro tra la consapevolezza di quanto è accaduto e di come siamo stati capaci di andare tutti insieme oltre. Noi interpretiamo il 28 maggio come un momento di vita in cui il ricordo ne fa parte, ma deve essere anche elaborato”. Un percorso di memoria che si snoda tra le vie di Brescia e della sua provincia, abbracciando luoghi, storie e persone.
