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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 17 nov 2016 08:51

Da 25 anni al fianco dei più deboli

Nata nel 1991 come sede di prima accoglienza per i profughi provenienti dal Kosovo, a seguito della guerra scoppiata nella ex Jugoslavia, negli anni Casa Gabriella ha diversificato i fronti di intervento

Chi si trova a passare verso le 7.30 dalle parti della Stazione centrale spesso si accorge solo della frenesia dei pendolari, dei viaggiatori. Eppure, all’angolo del medesimo piazzale, dove ogni giorno transitano migliaia di persone, ci sono anche loro: sono i volontari della onlus Casa Gabriella, accompagnati da suor Paola, intenti a offrire ai più bisognosi la colazione e il conforto necessari per affrontare la giornata. In occasione del 25° anno di fondazione di Casa Gabriella, sabato 19 novembre alle 18.30 nella cappella di S. Crocifissa di Rosa (contrada Cavalletto), verrà celebrata la S. Messa di ringraziamento; alle 20, in un salone di vicolo delle Lucertole, è previsto il buffet dove si incontreranno i tanti volontari, i tanti amici che in questi anni si sono avvicinati alla realtà di via Mantova.

Casa Gabriella è nata 25 anni fa per rispondere alle esigenze di chi, in fuga dal Kosovo a seguito della guerra che aveva dilaniato l’ex Jugoslavia, aveva cercato a Brescia un approdo sicuro. Nel 1997 si è affiancata l’omonima organizzazione di volontariato oggi presieduta da Stefania Pozzi. Da allora le esigenze sono cambiate, le nuove povertà hanno preso il sopravvento ma, i circa 60 volontari che attualmente prestano la loro opera hanno saputo adeguare le risposte alle esigenze e ai mutamenti della società, grazie anche alla guida costante delle Ancelle della Carità: suor Rosa e l’“anima fondatrice” della “Casa”, suor Paola. Dopo essersi occupati per anni dei bambini rom e della loro scolarizzazione, oggi le Ancelle e i volontari di Casa Gabriella hanno diversificato i fronti di intervento. Nella sede di via Mantova è stato attivato “una sorta di asilo nido, un centro accoglienza diurno dove trovano ospitalità i bambini provenienti da famiglie disagiate, in difficoltà, che non possono accedere ai servizi pubblici, che non possono pagare la retta...” ha sottolineato Stefania Pozzi. Per lo più si tratta di bambini dagli 0 ai 3 anni appartenenti a famiglie straniere: “Li prepariamo attraverso l’accompagnamento delle famiglie all’accesso alla scolarizzazione”. Spesso a occuparsi di questi bambini, però, ci sono solo le mamme, per questo “privilegiamo i bambini di mamme sole: sono molte, non potrebbero nemmeno lavorare se noi non tenessimo i bambini, di solito fanno le colf o le badanti, magari pagate in nero”. A questa attività se ne aggiungono altre, oltre alla già citata iniziativa caritatevole nel piazzale della stazione figura la distribuzione di pacchi alimentari e di vestiario per le famiglie più bisognose.

Un bilancio di questi 25 anni? “È stata un’esperienza estremamente ricca, ci sono volontari che collaborano con noi sin dall’inizio. Oggi i volontari sono per lo più adulti”. I bambini, è noto, hanno bisogno di rapportarsi con persone che possano garantire una presenza costante: “Ci sono persone che da 25 anni hanno deciso di svolgere la propria attività di volontariato ogni martedì, e immancabilmente vengono. Noi abbiamo bisogno di continuità”. Le attività caritatevoli di Casa Gabriella non sono passate inosservate. La comunità, negli anni, ne ha riconosciuto i meriti e il valore, tanto da supportarne le iniziative attraverso le offerte: “I bresciani sono sempre stati molto sensibili nel corso di questi 25 anni. Non ci hanno mai fatto mancare la loro vicinanza. Oggi anche noi avvertiamo il colpo della crisi economica. Riusciamo a sopravvivere ma con qualche difficoltà”. Per sostenere le attività di Casa Gabriella o per “candidarsi” come volontari è possibile consultare il sito www.casagabriella.org.

ROMANO GUATTA CALDINI 17 nov 2016 08:51