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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 27 feb 2018 08:15

Elezioni del 4 marzo: come si vota

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Agli elettori con più di 25 anni saranno consegnate tre schede: quella per la Camera (rosa), quella per il Senato (gialla) e quella per la Regione Lombardia. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23

Conto alla rovescia per il voto del 4 marzo prossimo. Mentre i candidati in corsa per le politiche e per le regionali stanno completando il loro tour de force alla ricerca dell’ultimo voto, la macchina organizzativa (Ministero dell’interno e Prefetture) sta girando a pieno ritmo per far comprendere agli elettori il modo in cui è possibile votare.

Partiamo dalle elezioni politiche, quelle per il rinnovo di Camera e Senato. All’arrivo al seggio elettorale, dopo la presentazione della tessera elettorale e del documento di identità, all’elettore vengono consegna due schede, una per la Camera (rosa) e una per il Senato (Gialla) (sempreché l’elettore abbia compiuto 25 anni, altrimenti gli viene consegnata la sola scheda per la Camera). I modelli delle due schede sono identici.

Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste ad esso collegate. I contrassegni delle liste hanno riportati a fianco i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale.
Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto così espresso vale ai fini dell'elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale.

Le modalità di voto sono riportate anche nella parte esterna della scheda elettorale, con apposita esplicitazione che: il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato, e viceversa; il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione, viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio.

Se l'elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista nonché i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista.

Se l'elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sulla lista di candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale.

Se l'elettore traccia un segno, comunque apposto, sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l'elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto (art.59 bis del d.P.R. n.361/57, come novellato dall'art.1, comma 21, della legge n.165/2017).

Nella stessa giornata di domenica 4 marzo i cittadini lombardi votano anche per il rinnovo del consiglio regionale e per la scelta del nuovo governatore della Lombardia. All’elettore viene consegnata la scheda (verde) con cui ciascun elettore può votare un candidato alla carica di Presidente; per un candidato e per una delle liste a esso collegato tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; per un candidato e per una delle altre liste a esso non collegate tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste; votare solo a favore di una lista, con il segno che viene assegnato anche al candidato presidente a essa collegato.

L’elettore in Lombardia può esprimere fino a due voti di preferenza che, in tal caso, dovranno riguardare candidati di sesso diverso della medesima lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

MASSIMO VENTURELLI 27 feb 2018 08:15