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Brescia
24 feb 2024 14:31

I conflitti e il commercio immorale di armamenti

Dante Mantovani e Mauro Scaroni, in occasione della giornata per il cessate il fuoco, sono stati ricevuti in Prefettura e hanno presentato a nome del Coordinamento bresciano Enti Locali per la pace e la cooperazione internazionale una serie di richieste che saranno inoltrate alla Presidenza del Consiglio

Il Coordinamento bresciano Enti Locali per la pace e la cooperazione internazionale, insieme al “Coordinamento bresciano Italia, Ripensaci” composto da una serie di Associazioni bresciane impegnate per la pace e la giustizia (ACLI, ARCI, G.I.T. di Banca Etica, Missione Oggi- rivista dei Missionari Saveriani, Movimento dei Focolari, Movimento Nonviolento, Libera, Osservatorio Permanente Armi Leggere, Pax Christi), aderiscono alla giornata nazionale di mobilitazione, promossa dalla campagna Europe for Pace, Coalizione Assisi Pace Giusta e Rete Italiana Pace e Disarmo, per il cessate il fuoco in Palestina, Ucraina e ovunque nel mondo si faccia ricorso alle armi per la risoluzione delle controversie.

"Assistiamo - scrivono - a una escalation crescente dei conflitti che, senza giungere ad alcuna soluzione in favore delle popolazioni, alimentano solo la fiorente industria e il commercio immorale di armamenti. Stati e Governi sembrano aver perso la capacità di prevenire e gestire i conflitti mediante gli strumenti della diplomazia e della politica, con i quali far applicare e rispettare le convenzioni e il diritto internazionale. La conseguenza è che guerra e barbarie sono nuovamente tornate ad essere le uniche opzioni in campo.

La guerra è tornata ad essere uno strumento di regolazione dei conflitti, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’umanità e del pianeta. Ha preso corpo l’idea che l’ordine mondiale debba essere basato sullo scontro tra blocchi e non sulla collaborazione e la giustizia tra i popoli. ONU ed Europa continuano, purtroppo, a rimanere inerti- l'Organizzazione delle Nazioni Unite, vittima dello sciagurato vincolo normativo del ” Diritto di veto” che sostanzialmente le impedisce di esercitare il proprio ruolo di attore nella risoluzione delle controversie internazionali ( art. 51 Statuto ONU) mentre la Comunità Europea, ed i paesi che ne fanno parte, rimangono succubi della NATO, organismo militare al quale pare sia stato trasferito il ruolo di rappresentanza diplomatica dell’Unione Europea. Intanto in Ucraina, a Gaza, in Palestina, e non solo, le popolazioni continuano a morire e soffrire.

Si compiono i due anni di guerra in Ucraina, con centinaia di migliaia di morti (ad ottobre 2023 l'ONU parlava di circa 10.000 vittime tra i civili mentre sono secretati i numeri dei militari- il New York Time ne stimava 200.000 a fine settembre 2023), centinaia di migliaia di feriti, milioni di profughi in fuga e un terzo del paese distrutto. In Siria, dopo tredici anni di guerra, i risultati sono centinaia di migliaia di morti e la distruzione di una secolare convivenza inter-religiosa e inter-comunitaria. In Africa, guerre e neo-colonialismo non hanno mai cessato di coesistere e di schiacciare le speranze di democrazia e di libertà.

L’ultimo e più drammatico esempio di questa assurda e criminale spirale distruttiva è ancora una volta in Medio Oriente, con l’atroce attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha provocato 1200 vittime e più di 200 persone prese in ostaggio; ne è conseguito l’assedio della Striscia di Gaza da parte del governo israeliano con bombardamenti a tappeto, uccidendo ormai oltre di 29.000 palestinesi, inclusi bambini, donne e anziani, la distruzione di ospedali, scuole, presidi delle Nazioni Unite, il taglio dei rifornimenti di carburante, cibo, acqua, assistenza sanitaria. Una escalation di crimini di guerra, che debbono essere immeditamente fermati per affrontare, politicamente e culturalmente, le cause che li hanno determinati, applicando il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione di entrambi i popoli, come riconosciuto dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

E l’elenco dei conflitti, delle guerre, delle violenze purtroppo non finisce qui.

L’unica via per fermare la follia criminale delle guerre ed eliminare il rischio di un conflitto nucleare, è unire le forze, assumere le nostre responsabilità civiche e democratiche, schierarsi per la pace, per il diritto internazionale, per la riconversione civile e sostenibile dell’economia, promuovendo la cooperazione e la sovranità dei popoli, eliminando vecchie e nuove forme di colonialismo insieme alla politica dei “due pesi e due misure”, alla sicurezza impostata sulla deterrenza nucleare e sui blocchi militari contrapposti; abbiamo il compito di costruire insieme una società globale pacifica, nonviolenta, responsabile, per consegnare alle future generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo ricevuto.

Non ci sarà giustizia sociale e climatica, lavoro dignitoso e piena democrazia in un mondo che usa le risorse per la morte e non per la vita; nel quale la giustizia, il diritto internazionale e umanitario vengono calpestati nell’impunità dei colpevoli.

La guerra non è mai una soluzione e l’orrore non deve diventare un’abitudine. Mobilitarsi oggi per la pace, per il disarmo, per la nonviolenza, significa affrontare le sfide globali che abbiamo di fronte pena la distruzione dei diritti, della convivenza, delle democrazie e del pianeta.

Unendoci quindi alle associazioni della società civile italiana CHIEDIAMO alle istituzioni italiane ed europee di scegliere la via della pace, impegnandosi per: la messa al bando delle armi nucleari; la riduzione immediata delle spese militari a favore della spesa sociale, sanitaria, per la tutela ambientale del territorio e per una difesa civile e nonviolenta; la riconversione dell’industria bellica, che sta traendo immensi profitti dalle guerre e dai conflitti armati; l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza; la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi, la fine dell’assedio e dell’isolamento di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari e l’assistenza alla popolazione palestinese; il riconoscimento dello Stato di Palestina, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania; la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di libertà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera; il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, difensori dei diritti umani, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione; il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iran…); lo stanziamento dello 0,7% del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo; la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate".

Hanno aderito alla Giornata: Cgil Brescia e Vallecamonica-Sebino, Uil Brescia, ANPI provinciale di Brescia, Fiamme Verdi, Associazione ADL a Zavidovici Impresa sociale onlus, ACLI Provinciale di Brescia Aps, ARCI Comitato Provinciale Brescia, PD Federazione provinciale di Brescia, Sinistra Italiana Federazione di Brescia, Al Lavoro con Brescia, Movimento 5 Stelle Brescia, GIT Banca Etica, Movimento dei Focolari, Movimento Nonviolento, Missione Oggi - rivista del Pp. Saveriani, OPAL - Osservatorio Permanente Armi Leggere, Pax Christi, Centro Migranti ETS, Cooperativa K-pax, Cooperativa Casa Giona - Breno, Emergency Gruppo Brescia, Brescia x Mediterranea saving humans, Babamondo ODV, Nonsolonoi ODV, Libera Valle Camonica ODV, Restiamo Umani Brescia, Noi siamo chiesa, Azione cattolica, IPSIA onlus Brescia, US ACLI, Libera Valle Camonica, Libera Brescia, Anche Noi ODV, Casa delle Donne Centro Antiviolenza CAD Brescia ODV, MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Ufficio Impegno Sociale Diocesi di Brescia, US ACLI Brescia, Consulta per la Pace e la Cooperazione, la Solidarietà Internazionale e la promozione dei Diritti Umani, Coordinamento bresciano ItaliaRipensaci, CSV Centro Servizi Volontariato, Libertà e Giustizia Brescia, Ass. Marco Cavallo Forum Salute Mentale di Brescia, Medicina Democratica, Agesci Zona Brescia e Zona Sebino.

24 feb 2024 14:31