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Brescia
di REDAZIONE 24 nov 2025 12:26

Il restauro del Moretto in Duomo Vecchio

Lunedì 24 novembre  è stato annunciato l’inizio dei lavori di restauro della tela raffigurante l’Assunzione della Vergine, dipinta tra il 1524 e il 1526 da Alessandro Bonvicino detto il Moretto, collocata sull’altare maggiore del Duomo Vecchio a Brescia.

 Gli interventi, che si tengono in occasione del cinquecentesimo anniversario di realizzazione della pala, promossi e sostenuti da Ca’ del Bosco e Fondazione Venetian Heritage, col patrocinio della Diocesi di Brescia e della Parrocchia della Cattedrale, coordinati a livello scientifico e organizzativo da Davide Dotti, saranno condotti dal laboratorio di restauro Antonio Zaccaria, con la supervisione di Silvia Massari e Andrea Quecchia della Soprintendenza di Brescia.

 A causa delle grandi dimensioni della tela (472 x 310 cm), posta a 4,5 metri di altezza, incorniciata da una monumentale ancona lignea intagliata e dorata, che sarà anch’essa oggetto di restauro, si è deciso di eseguire l’intervento in loco, onde evitare trasporti ed eccessive movimentazioni che avrebbero potuto provocare variazioni termo-igrometriche.

 La pala dell’Assunzione si sviluppa su due piani narrativi sovrapposti separati da una coltre di nuvole. Nel registro superiore spicca la monumentale e solenne figura della Vergine accompagnata in cielo dalle schiere angeliche mentre, al piano terreno, gli apostoli manifestano stupore dinnanzi al sepolcro vuoto attraverso una pluralità di atteggiamenti e una gestualità enfatizzata che rivela grande sorpresa mista a incredulità per l'evento divino che sta accadendo dinnanzi ai loro occhi.

 Gli imminenti lavori di restauro, che termineranno nel 2026, si occuperanno sia dei problemi strutturali della tela che del suo recupero estetico. L’intervento conservativo è stato preceduto e sarà poi accompagnato in ogni sua fase da una serie di indagini diagnostiche non invasive, eseguite da Vincenzo Gheroldi, per indagare lo stato di conservazione dell’opera e la tecnica esecutiva, anche oltre il visibile. Per consentire al pubblico di seguire da vicino il restauro in progress, sarà messo a punto un calendario di visite al “cantiere Moretto”.

 “Il legame di Ca’ del Bosco – afferma Maurizio Zanella, fondatore e presidente di Ca' del Bosco - con il mondo dell’arte e della scultura, in particolare, è ormai noto. Questa è la prima volta che ci dedichiamo all’arte antica, al contributo per il restauro di un’opera dal profondo valore simbolico per la città di Brescia. Sono inoltre lieto di proseguire la collaborazione con Venetian Heritage anche oltre il Premio Scultura Ca’ del Bosco, giunto alla seconda edizione. Il lavoro che la Fondazione e il suo direttore Toto Bergamo Rossi conducono sul patrimonio artistico e culturale veneziano muove dalle stesse motivazioni che guidano l’azione di mecenatismo di Ca’ del Bosco: un Rinascimento che costruisce la cultura del futuro attraverso le intuizioni d’avanguardia delle nuove generazioni che sono chiamate in causa in questo progetto. Il motto di Venetian Heritage è 'Restoring the past, building the future', un concetto che non è molto diverso dall’equilibrio fra la tradizione e l’innovazione che, da sempre, guida la rinascita della nostra cultura del vino".

“È un onore per me e per la Fondazione da me diretta – dichiara Toto (Francesco) Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage – stringere una partnership con un’eccellenza italiana come Ca’ del Bosco. Dal 1999 Venetian Heritage promuove la cultura veneziana attraverso una vasta campagna di interventi di restauro effettuati a Venezia, ma anche nei territori che anticamente facevano parte della Serenissima Repubblica. Brescia fu parte integrante dei domini veneziani dal 1426 fino all’invasione napoleonica avvenuta nel 1797. La pala d’altare del Duomo Vecchio testimonia chiaramente come la pittura veneziana del grande Tiziano influenzò il giovane Alessandro Bonvicino detto il Moretto”.

 “Non solo dal punto di vista artistico, ma anche spirituale e religioso, questo restauro dà rilevanza e visibilità alla storia della nostra città – ricorda mons. Gianluca Gerbino, parroco della Cattedrale -. I significati teologici e religiosi aiutano tutti a scoprire l’arte come espressione dei sentimenti e della fede non solo dei fedeli, ma anche dello stesso artista. Questo ha permesso, nell’avvicendarsi della storia, di aprire e apprezzare i contenuti della fede, letti e spiegati nella liturgia, ma anche resi plastici dalla pittura. Inoltre, questo dipinto di Moretto, così pregiato e prezioso, lo si restituisce ancora più prossimo e apprezzabile a ciascuno di noi grazie al recupero che in questi mesi sarà realizzato. Un grazie da parte mia a tutti coloro che hanno voluto, non senza difficoltà, realizzare quest’opera”.

“È un grandissimo onore – sottolinea Davide Dotti – coordinare a livello scientifico e organizzativo un evento di così alta rilevanza artistica e culturale come il restauro di una delle più importanti opere della prima maturità del Moretto, da annoverare tra i protagonisti della pittura italiana rinascimentale. La pala con l'Assunzione della Vergine non è soltanto un capolavoro della storia dell'arte che godette nei secoli di un'ampia fortuna critica, ma è anche un simbolo per tutti i bresciani, laici e credenti, conservato in uno dei luoghi più iconici della città”.

 

REDAZIONE 24 nov 2025 12:26